Andrea Zanzotto, Vocativo |
Quando vedo la foto di Andrea Zanzotto ridente, sul Meridiano, vedo mio padre, mio nonno, mio zio e mio nipote; vedo una faccia alla quale arbitrariamente mi apparento, che eredito e cullo per accompagnare di tanto in tanto i giorni frenati di parole.
Tutte le cose intorno mi precorrono nell'esistere, nel mutevole assestarsi delle stagioni. E il linguaggio — balbo parlare montaliano — non riesce a star dietro a questa avanzata. Figuriamoci il corpo e il desiderio come arrancano per arrivare nel luogo in cui «tutto è ricco e perduto / morto e insorgente». Non resta che trovar riparo e luce nella propria «vana chiarità d'idea».
Sempre che abbia un'idea, perdipiù chiara.
1 commento:
anca noialtri gavemo el nostro dante, ostrega
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