«Questi sono i cicli del cosmo: su e giù, di eterno in eterno. O la mente universale esercita il suo impulso per ogni singola cosa - e se è così, accogli il suo impulso -, oppure lo ha esercitato una volta per tutte, e il resto avviene per conseguenza. E perché ti affanni? In un certo senso , infatti, o vi sono gli atomi o il destino. Insomma: se c'è dio, va tutto bene; se domina il caso, non agire anche tu a caso.
Presto la terra ci coprirà tutti, poi anch'essa si trasformerà e quel nuovo assetto si trasformerà all'infinito e quell'altro a sua volta all'infinito. Se uno pensa alle ondate delle trasformazioni e delle alterazioni, e alla loro rapidità, disprezzerà tutto ciò che è mortale».
Marco Aurelio, A se stesso, Libro XVIII, paragrafo 28 (traduzione di Enrico V. Maltese, Garzanti editore).
1 commento:
M.A. il primo esistenzialista, il più puro
c'è quasi da dubitare che sia un imperatore a scrivere di quelle cose
s'è mai dato un tema di maturità su M.A.?
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