“L'accordo segna una svolta importante per il Gruppo Espresso che avvia oggi un nuovo percorso di sviluppo, garanzia di un solido futuro in un mercato difficile. La missione di questa casa è sempre stata l'editoria, al servizio di una crescita civile del Paese. Con questa operazione l'impegno viene riconfermato e accresciuto”. [via]
Questa nuova fusione editoriale è il contraltare alla precedente avvenuta, or non è molto, tra RCS e Mondadori.
Pavoni che diventano sempre più grossi per ampliare la ruota (l'offerta) e paupulare più forte affinché il Mercato creda nel loro nuovo modo di ingozzarsi e imbellettarsi.
Tutta roba gonfia, carica d'ormoni della crescita, tanto che se gli tiri un po' di carne si stacca subito dalle ossa.
Encomiabile comunque il loro proporsi come missione al servizio di una causa, nella fattispecie «la crescita civile del Paese».
Con serenità e cognizione di causa, dato che un tempo e per molto tempo fui lettore assiduo di entrambe le testate, posso confermare che stocazzo il Paese è cresciuto civilmente.
Sai che ti dico, ingegnere? È prendendovi a discredito che semmai mi sono incivilito e urbanizzato, nella misura in cui sono riuscito (sono presuntuoso) a scoprire quello che volete dire tra le righe, il non detto, le frasi smozzicate, gli editoriali del menga e le rubrichette quotidiane degli editorialisti firma d'autore che danno la stura al pensare politicamente corretto, Sussi e Biribissi e Cicci e Biribicci, e palchi estivi e indoor per ricevere filosofi e cantanti in voga - e non vi accorgete neanche della coltre di nebbia ottundente che diffondete, composta da memi del cazzo che rimbalzano nei dopocena della borghesia soddisfatta di sé ancora credula di cantare le magnifiche sorti e progressive.
Ma io sono io e voi eccetera.
A parte, facciamo un patto. Una mano sul cuore e una sul culo e sinceri entrambi: il Paese è davvero cresciuto civilmente? Io dico di no e, se siete onesti, non potete che convenire. Non è certo colpa vostra, ma non è la colpa quella che si cerca qui. Qui si vuole soltanto far notare che il Paese, con voi al servizio, più che crescere civilmente, è invecchiato intellettualmente, tanto che la produzione culturale, di cui siete grandemente responsabili, è riassunta dentro una edizione della Repubblica delle idee. Tanta roba.
1 commento:
30 e lode!! Anzi due, lodi: una per il contenuto e una per la forma (oddìo qualcuno estirpi la maestrina che si è impadronita di me! ;-))
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