venerdì 18 marzo 2016

Apeiron

A Badia a Chiesimo, frazione di Osimo, c'era uno con l'eskimo, fissato con l'estimo: valutava, valutava ogni cosa al suo passaggio. Meno male che passava poca gente, poche donne, molte piegate dall'artrosi, alcune piegate da non so.

- Cameriera: per favore, mi porti una Peroni.
- «Nessun uomo dica a una donna cosa fare.»[*]
- Scusi, volevo una semplice birra... bionda (non rossa), con un po' di schiuma.
- Non faccia lo spiritoso. Vuole altro? Da mangiare?
- Un po' di prosciutto.
- Villano. Faccia un passo di lato.
- Lato destro del cuore.
- Destr, sinistr, destr, sinistr, marcia.
- L'acqua, mi porti un po' d'acqua.

Ricomporre l'unità del centro destra intorno alla figura del leader, oppure ricomporre l'unità del leader intorno alla figura di merda?

Ber : lusconi = Ber : tolaso
Risolvetemi questa equazione.

«Le cose fuori da cui è il nascimento alle cose che sono, peraltro, sono quelle verso cui si sviluppa anche la rovina, secondo ciò che dev'essere: le cose che sono, difatti, subiscono l'una dall'altra punizione e vendetta per la loro ingiustizia, secondo il decreto del Tempo». Anassimandro¹

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La sapienza greca, a cura di Giorgio Colli, volume II, Adelphi.

3 commenti:

lozittito ha detto...

il detto di Anassimandro: uno dei primi frammenti di scrittura, uno dei primi esempi di dialettica. la traduzione di Colli non la mette molto in luce

Luca Massaro ha detto...

A casa ho tale libro, ma sinceramente, ho scoperto questo frammento all'interno de La violenza e il sacro di René Girard, nel quale tuttavia la versione di Colli è posta in nota, mentre all'interno del testo è usata una traduzione di non so chi presa all'interno di Sentieri interrotti di Heidegger, La Nuova Italia, Firenze 1968.
Lo riporto:
"Ma là donde le cose hanno il loro sorgere, si svolge anche il loro venir meno, secondo la loro necessità; esse pagano regolarmente la pena e il fio per la loro malvagità secondo il tempo stabilito".

lozittito ha detto...

è tradotto dallo stesso heidegger
il concetto di nemesi, levato il velo mitico, superstizioso o saccente, è in fondo quello razionale di ribaltamento dilettico