Da un notevole post di Sebastiano Isaia, (il suo blog è, per me, una scoperta notevole), riporto la seguente citazione tratta da Fredrich Engels, Per la storia del cristianesimo primitivo:
«Tutti i movimenti di massa del medioevo», scriveva Engels, «portavano necessariamente una maschera religiosa, apparivano come restaurazioni del cristianesimo primitivo degenerato da secoli; ma di regola dietro l’esaltazione religiosa si nascondevano interessi mondani molto forti». In una nota, Engels abbozza un interessante confronto tra la funzione ideologica della religione islamica dopo la sua iniziale ed esplosiva (rivoluzionaria) espansione geografica, e la funzione ideologica della religione cristiana a partire dal dissolvimento della società medievale: «L’islam è una religione fatta per orientali, specialmente per gli arabi; quindi, da una parte, per città che esercitano commercio e industria, e dall’altra per beduini nomadi. Ma qui sta il germe di un urto che si ripete periodicamente. Le città diventano ricche, sfarzose, rilassate nell’osservanza della “legge”. I beduini, poveri e, per povertà, austeri di costumi, guardano con invidia e desiderio a queste ricchezze e a questi piaceri. Allora si raccolgono sotto un profeta per castigare i peccatori, per restaurare il rispetto per la legge e per la vera fede, e per intascare come ricompensa i tesori degli infedeli. Dopo cent’anni essi naturalmente si trovano proprio a quel punto deve stavano quegli infedeli; una nuova purificazione della fede è necessaria, sorge un nuovo profeta, e il gioco ricomincia. […] Sono tutti movimenti scaturiti da cause economiche e che hanno un travestimento religioso; ma, anche se vittoriosi, lasciano sopravvivere intatte le vecchie condizioni economiche. tutto resta quindi come prima e l’urto diventa periodico. Nelle sollevazioni popolari dell’occidente cristiano, al contrario, il travestimento religioso serve solo come bandiera e come maschera per l’assalto a un ordinamento economico antiquato; questo, alla fine, viene rovesciato, ne sorge uno nuovo, il mondo va avanti».
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In questo momento c'è un colpo di stato in Turchia. Bene. Lo fanno seguendo modalità classiche, esercito nelle strade, nei palazzi del potere, alla tv. A comunicare che? Ed Erdogan? Riusciranno ad arrestarlo? Magari a metterlo in cella con Ocalan.
Io penso che Bruno Vespa darebbe dieci anni di vita per intervistare un capo di stato maggiore golpista che sale tutto impettito negli studi della Rai. Magari anche in differita.
Vedremo. Comunque non è un caso che oggi abbia fatto il pesto (o meglio: una salsa al basilico) usando pinoli della Coop, provenienza Turchia.
3 commenti:
A volte aleggiano coincidenze davvero singolari, caro Luca: tu ieri a tritare i tuoi pinoli turchi mentre io, va a sapere perchè, proprio giovedì dopo almeno un paio d'anni che non la mettevo più sono uscita indossando la mia camicia -pardon, maglietta- rossa, la n. 16/1086, vedi:
http://www.garabaldafafarata.it/magliette_mille.php
E insomma, pensando a dov'è nato Garibaldi e a quel che è successo giovedì sera, è difficile non sorprendersi... tutto qui.
Ma visto che bisogna continuare a vivere, lo dico per chi come noi può ancora permettersi il lusso, cos'è che hai poi condito con la tua salsa al basilico: trofie, trenette, altro..?..
Semplici spaghetti (con aggiunta in cottura di una patata e un pugno di fagiolini).
Per concludere: tarallucci e vino.
Prova ad aggiungerci un po' di rucola e mandorle.
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