Quando la sera zittisce i colori e fuori restano a parlare soltanto le stelle e i lampioni, penso a Rimbaud e mi gratto l'areola del capezzolo sinistro, un non so quale insetto deve avermi punto, spero una zanzara a chilometro zero. Ho freddo ai piedi: fammi mettere un bel paio di calzini di spugna, bianchi, da tennis, di quelli che le donne in coro aborriscono, senza una ragione specifica ma per mimetismo di genere. E vabbè, vado a farmi uno shampoo: adoro la sensazione dell'acqua calda giusta che mi percorre la nuca. Nel mentre, non parlerò, non penserò a nulla in attesa che un amore finito mi salti addosso, altroché nell'anima. E starò in casa, al calduccio, come pantofolaio davanti alla tv.
1 commento:
autunno anche qui
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