Ieri pomeriggio sono andato all'inaugurazione di una personale di pittura. Quando, durante la presentazione dell'artista, il relatore ha citato, a raffica, Heidegger ed Edgar Morin, mi è caduta la palla sinistra. Mi sono chinato immediatamente per raccoglierla ma purtroppo, nel rialzarmi, con la nuca ho colpito la maniglia antipanico dell'uscita di sicurezza. Non ho neanche avuto il tempo d'imprecare che gli occhi degli astanti si sono rivolti verso di me e io, in quel momento, ho invocato la madonna di Salvini e di Tonino Socc'mel, quel tizio cattolico integrale balilla che condusse una trasmissione in prima serata sulla Rai del '22, quando capo del governo era un signore col riporto trapiantato in testa. Per fortuna il relatore ha proseguito senza interrompersi, così da riguadagnare egli velocemente il centro dell'attenzione e lasciarmi cadere nel meritato oblio di pubblico non pagante capitato lì non per caso, ma per inseguire (sorbire) chissà quali meriti culturali, ovvero demeriti socio mondani che, di buono, hanno solo il fatto che, normalmente, un ottavo dei partecipanti è composto da riguardevoli madame che posseggono senz'altro i requisiti necessari per un'osservazione più accurata delle opere esposte.
Ma a quel punto - e conseguemente a quella fuguce figura di merda - non mi è convenuto restare, piuttosto scendere velocemente a pianterreno e darmi all'arte della fuga. Per l'altra, con cambio vocalico, ci sarà da attendere il prossimo vernissage.
1 commento:
sul cambio vocalico non ci conterei troppo, ma direi che quello sarebbe l'inconveniente minimo :P
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