Saranno fisime da età della ragione, ma ultimamente, diciamo da un annetto, diminuendo l'uso del frumento, non facendo di esso il cereale base della mia dieta, in essa inserendovi, regolarmente, altri cereali (riso, mais, farro, avena, miglio, grano saraceno, eccetera), mi sembra di star meglio a livello intestinale, dico sembra, perché parlo di me stesso, non voglio certo brigliadorare il volgo con le mie fisime alimentari. Ma insomma, ecco, oggi, porcaloca, col frumento sono andato in overdose, mi sono ingoiato un etto di Panebianco, dio come mi ha malmesso, chiedo scusa in anticipo al mio colon, speriamo capisca, la domenica è un festivo, uno stravizio ogni tanto, vedremo domani le risultanze, ma immagino che domani sarò dimolto sciolto:
«Il tentativo di perfezionare e stabilizzare la democrazia maggioritaria, dopo un quarto di secolo, è fallito. Ritorniamo, per contraccolpo, alla democrazia proporzionale. Ma lo facciamo in un mondo internazionale che non si è stabilizzato, anzi. Il disordine del sistema internazionale è in crescita. Sta finendo la Pax americana, dal Medio Oriente vengono minacce mortali, l’Unione Europea è a rischio di dissoluzione, la Russia di Putin incombe. Non è difficile immaginare cosa comporterà per noi la combinazione fra il ritorno della democrazia proporzionale e l’aumento del disordine mondiale. Le varie fazioni, anche entro le coalizioni di governo, si sceglieranno differenti referenti esteri. C’è da aspettarsi conflitti fra amici e nemici della Russia, fra amici e nemici degli americani, fra europeisti e antieuropeisti, fra i fautori di diverse ricette per fronteggiare la crisi medi-orientale. Mentre i primi ministri — per definizione deboli nella democrazia proporzionale — faticheranno a imporre linee di azione unitarie ed efficaci. La situazione, peraltro, è più grave rispetto ai tempi della Guerra fredda. Allora non c’erano soltanto un quadro internazionale stabile e sistemi di alleanza bloccati. C’erano anche partiti politici solidi che contenevano, almeno entro certi limiti, le oscillazioni e le incertezze della nostra politica estera a loro volta generate dalla conflittualità entro le coalizioni di governo. Quei partiti solidi oggi non ci sono. Né mai torneranno. Ci aspetta un futuro di frammentazione partitica.»Cielo a pecorelle.
1 commento:
Caro Luca,
ho letto.
Mi sembra che il "glutine " si sia svegliato con qualche annetto di ritardo sui tempi.
A ripensare magari a certi suoi "articoli" del passato, potrebbe venire in mente che un pezzo del Muro, gli sia caduto in testa solo "oggi".
Con quali risultati a venire, lascio a te l'incombenza di seguirne gli sviluppi.
caino
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