“L’impossibilità
economica della accumulazione in una società puramente capitalistica non si
manifesta quindi nel ‘cessare’ del capitalismo con l’espropriazione dell’ultimo
produttore non capitalistico, ma nelle azioni che l’approssimarsi di questa situazione
[…] impone alla classe capitalistica nella colonizzazione febbrile, nella lotta
per la conquista dei mercati e dei territori ricchi di materie prime, nell’imperialismo
e nella guerra mondiale, ecc. Infatti, il dispiegarsi di una tendenza
dialettica dello sviluppo non è un progresso all’infinito che si approssima
alla mèta attraverso graduali incrementi quantitativi. Le tendenze di sviluppo
della società si esprimono piuttosto in un’interrotta trasformazione qualitativa della struttura sociale (della
composizione delle classi, del loro rapporto di forze, ecc.). E nella misura in
cui la classe attualmente dominante cerca di padroneggiare queste modificazioni nell’unico modo ad essa possibile – e sembra realmente riuscirvi in rapporto ai
‘fatti’ ed ai loro elementi particolari – con la sua cieca ed inconsapevole
attuazione delle necessità della sua situazione, essa accelera il realizzarsi
di quelle tendenze il cui senso è il suo stesso tramonto.”
Nessun commento:
Posta un commento