J.S. Sargent, A street in Venice. |
Le parole che non posso
che restano dentro
che fanno fatica
a venire alla vita.
Parole che non nascono
e neanche abortiscono
si mantengono a mollo
in attesa dei tempi
di un Giovanni Battista
con un paio di sneakers
senza stringhe o teorie.
Una specie di blocco
una sorta di freno
un pendolare sereno
un dondolare di treno.
Una mano che cerca
una mano che aspetta:
se dicessi ti amo
lo direi troppo in fretta
Allora non dico
perché dirlo sarebbe
una foglia di fico
che presto cadrebbe.
Lasciamo sia il vento
a scoprire le carte
del tempo dell'arte
di fare la vita
come piacerebbe
immaginare che fosse.
Bastava un colpo di tosse
per schiarire la gola
ritrovare parola
la sola cosa che posso
per levarmi di dosso
questa specie di blocco
questa sorta di freno
questo vivere meno
ma meno per cosa
ma meglio per più.
4 commenti:
Eh tu ci vuoi confondere, caro Luca, nel mentre ci fai chiedere se tu sia miglior prosatore, o facitore di poesie... Questa, in particolare, la trovo personalissima e riuscita amalgama di contenuto e forma, di pensiero e di sua veste, e mi scorre qual acqua verace da fonte benefica, in un ritmo impeccabile che attira e fagocita senza scampo dentro i versi, a goderne originalità e costrutto...
Ancora, ancora! Anche del nostro Messo, però... :-))
Sappi che le tue parole bene mi fanno. Grazie di cuore
emozionante ...
S.
Grazie S.
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