«Il governo francese si dice "favorevole" alla fusione, mentre per la maggioranza di governo italiana parla il presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi, secondo il quale è un'anomalia da tenere d'occhio il fatto che lo Stato francese abbia una partecipazione del 15% in Renault.»
Se saran fusioni, fonderanno, purché non siano i motori ad andare fusi.
Per il resto, per le dinamiche interne al sistema, non mi sembra una cattiva idea il dar vita a un gruppone di tal fatta, anche perché oramai la Fiat, a parte la Cinquecento, ha lasciato perdere il settore utilitarie, e riguardo all'elettrico non ha in listino ancora alcun modello.
Riguardo alle eventuali "anomalie", quella evidenziata dal Borghi mi pare sarebbe ampiamente compensata dalla prevista struttura dell'azionariato post fusione che:
«secondo gli analisti di Intermonte, dovrebbe vedere la Exor della famiglia Agnelli al primo posto con il 13% del capitale, davanti alla Francia e a Nissan, che avrebbero il 7% ciascuna. A seguire i fondi Tiger al 3%, Harris, Blackrock e Vanguard con il 2%, quota che avrà la stessa Renault, mentre Daimler avrà l’1%. Il restante 53% resterebbe in mano al mercato.»
Casomai, anomalo è il fatto che entrambe le parti sarebbero concordi nell'ubicare la sede del nuovo gruppo in Olanda. Chissà che cosa avrà mai di particolare l'Olanda... Forse la presenza dei Coffee Shop?
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