Camminavo sotto i portici, pioveva: ho comprato la Repubblica, due euro e mezzo, compresa una copia de l'Espresso.
Non ho letto Scalfari, non ho letto De Gregorio, neanche Saviano. Due righe dell'intervista di Gnoli a Mughini (che palle, Mughini), praticamente ho guardato solo i titoli e i sottotitoli. E le pubblicità.
Chissà quanto viene via, al centimetro, uno spazio pubblicitario nella prima pagina domenicale del giornale (sono andato a vedere chi cazz'è er sor Forchielli e, a occhio, coi tempi che corrono, dato che quarche sordarello da parte l'avrà puro messo er conzulente der congresso ammerigano, secondo me se l'è pagata da solo la pubblicità, ché Bardini e Castordi nun ciànno mica li sordi)
Comunque.
Altra pubblicità:
Ancora con 'sta filosofia. E ancora Severino che racconta, coi pantaloni alla zuava pure lui. Ma chi le compra 'sti volumi? Non saranno mica bischeri come me gli adolescenti autodidatti d'oggi, me che, dato che al liceo non studiavo, mi rifacevo con le dispense enciclopediche della Curcio. E vedi i risultati.
Ultima, ma non ultima, anzi medaglia d'oro, è la seguente pubblicità:
Ora, io con tutto il rispetto per la danza e per Roberto Bolle (butta la pasta), proprio non riesco a immaginare i potenziali acquirenti di tale collana spettacolare. Soprattutto non mi figuro come, ancora oggi, vi sia qualcuno che compri un dvd per guardarselo a casa. Ma tutto può essere. Come è stato possibile che oggi abbia comprato la Repubblica. Pioveva.
3 commenti:
"sparecchiavo." (cit.)
😜
per quanto riguarda Bolle, non sottovalutare il parterre femminile oltre quello ...
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