Tra i funzionari della Prefettura di Giada
non sono molti gli umani.
Ma quando l'Imperatore dell'Alto
sarà colto da pietà per il nostro eccessivo affannarci,
ecco che si affretterà a decretare
un nostro pronto ritorno.
Subito, fra la miriade di monti, le grida
delle scimmie saliranno alle bianche nubi.
Bai Yuchan, Con il braccio piegato a far da cuscino, Einaudi, Torino 2010 (a cura di Alfredo Cadonna).
Il Baule (già Devarim, già Gran Turchese), ed Alex in un loro commento al post precedente, mi hanno fatto pensare ai “segni dei tempi”. Prepararsi all'Apocalisse è predisporsi al micidiale. Proprio ora che cominciavo a divertirmi, proprio ora che mi pareva di vedere il pensiero diffondersi e farci tutti, noi umani, più buoni, più sani (mentalmente e fisicamente), più intelligenti, più saggi, più gaudenti, gradualmente, meno religiosi.
«All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:
Così parla il Santo, il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude,
e quando chiude nessuno apre.»
(Apocalisse, 3-7)
Bella scoperta.
1 commento:
volevo scriverne anch'io, dei segni e dell'Apocalisse, ma poi mi è venuto da ridere
ci caghiamo sotto per niente (lo so, non è elegante, ma la fifa, si sa, gioca brutti scherzi)
in compenso ho riletto una scheda del film di Bergman, il Settimo sigillo, e ho scoperto di avere l'atteggiamento dello scudiero, Jons
la ragione, il buon senso, prima di tutto
vorrei essere come il Cavaliere, ma non mi pongo poi tutte 'ste domande sulla fine, tanto l'Universo non credo perderebbe molto, se noi scomparissimo...
comunque nervi saldi: la fine del (nostro) mondo arriverà, ma non oggi, e nemmeno domani
potremmo essere già morti, domani...
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