giovedì 10 gennaio 2013

Brevi domande di economia

Sembra che degli investitori cinesi, spalleggiati dalla stessa Repubblica Popolare, stiano “investendo” molti soldi in Italia. Domando: se invece dei cinesi fossero stati i russi, o gli americani, o i tedeschi, eccetera, gli analisti del D.I.S. (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza) si sarebbero lo stesso “interessati”, ovvero preoccupati dello shopping finanziario e/o immobiliare e/o industriale che i suddetti cinesi (comunisti un cazzo) stanno facendo? O forse gli analisti del D.I.S. hanno passato tali informazioni sensibili ai nostri politici, affinché l'imprenditoria nostrana possa competere alla pari con i musi gialli?

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Il Tesoro ha venduto 8,5 miliardi di euro di BoT a 12 mesi. Contenti? Forse che sì, forse che no. Per quel che può interessare, io non ho comprato neanche un centesimo di debito eppure me lo sento, in parte, sul groppone. Psicosomatizzo troppo? Può darsi. È che sono curioso di sapere chi li ha comprati tutti quei BoT, dato che, in fondo, quel debito un po' appartiene anche a me (e a te, fratello lettore che leggi queste scaltre note). Ecco: gli analisti del D.I.S. potrebbero fornire ai politici e quindi ai cittadini un elenco pubblico di chi possiede il debito statale, per sapere chi sono i soggetti (italiani e stranieri) che lo acquistano e l'uso che ne fanno, vuoi per investimento dei propri risparmi, vuoi per mera speculazione finanziaria, nel magico gioco della compravendita dei Titoli di Stato.

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Leggendo un articolo di Vito Lops su Il Sole 24 Ore ho trovato questo passaggio:
Il cambio [dell'Euro] è fisso mentre l'inflazione è variabile. Ne consegue che i Paesi che riescono a tenerla più bassa di altri, che sono sì geograficamente vicini ma anche competitori nella dinamica delle esportazioni e delle importazioni di merci e capitali, in pratica effettuano una sorta di svalutazione monetaria indiretta. Ed è quello che sta succedendo a Germania e Francia rispetto a Paesi come Italia, Spagna e Portogallo
Quello che mi stupisce nel profondo è che questo fenomeno, abbastanza facile da prevedere, non sia stato preso in considerazione, al momento dell'adesione alla zona Euro, da parte dei governanti e degli economisti italiani, spagnoli, greci e portoghesi. Nessuno di loro che abbia alzato il ditino e posto sul banco della trattativa con Germania e Francia questa disposizione a quartabuono delle economie nazionali dei paesi mediterranei. Per quanto continuerà ancora il giochino sporco della Germania e, in parte, della Francia?

3 commenti:

Gost ha detto...

Per prima cosa volevo rassicurarti sul fatto che pur dai feed, a parte le poesie, ti leggo sempre. In secondo luogo il patto di stabilita` intendeva evitare proprio il fenomeno della svalutazione inflattiva. Non vedo come la germania possa essere considerata in qualche modo colpevole per una problema che ricade in massima parte su chi il problema lo causa.
Ovviamente se il paniere su cui viene fatto il calcolo dell'inflazione e` calmierato rispetto a al resto, la situazionepuo` solo peggiorare. Tecnicamente inoltre, in maniera piu` o meno shockante, il livello dei prezzi dovrebbe riequilibrarsi.

Luca Massaro ha detto...

Grazie della rassicurazione poco poetica ;-)
Riguardo al tema: sì, nei desiderata del governo c'è questa intenzione di evitare questa svalutazione inflattiva, ma io mi riferivo al fatto che essa andava controllata sul nascere, e i governi succedutesi non lo hanno fatto, anzi: fu proprio un ente a partecipazione statale come le Poste a inaugurare lo show inflattivo, aumentando, il primo gennaio 2002, il costo del bollettino postale da 1.200 £ a 1,00€.

Gost ha detto...

Su questo non posso che essere d'accordo, non solo le poste, anche l'ATM a milano per esempio.
Quello che non capisco e` come possiamo accusare la germania per i "nostri"(come forse avrai capito le faccende italiane mi riguardano relativamente) guai.