Lei
aveva tra le mani un libro e lui il vuoto. Lei si mise a leggere e
lui a pensare. E pensava: adesso lei legge e io penso che sarebbe
bello passarle dodici falangi non armate tra collo spalla e
mandibola, piano, delicatamente. Chissà se leggerebbe allo stesso
modo o se la smetterebbe di leggere una volta tanto e pensasse alle
falangi, anche chiuse a pugno per bussarmi sul petto, così le apro
il cuore.
Lei
posò il libro e si mise a guardare lo stesso vuoto che lui
contemplava da un po'. Era pieno di verde e di tracce d'azzurro quel
vuoto; c'era anche qualche sbuffo di fumo che, come un respiro,
si levava di tanto in tanto all'orizzonte. Lui le chiese se nelle
frasi del libro che stava leggendo ce ne fosse stata qualcuna d'amore.
Lei sorrise e rispose che sì, in un certo senso erano d'amore, anche
se non erano esattamente d'amore.
«Raccontami
allora, di che cosa parla il libro», le chiese stranamente
incuriosito. Lei sorrise ancora, questa volta abbassando lo sguardo,
come per evitare di offenderlo. Era un libro famoso, parlava di due
che aspettavano qualcuno senza sapere chi fosse, né quando sarebbe
venuto anche se per loro poteva arrivare da un momento all'altro.
«E
dove sarebbe l'amore», la interruppe con tono risentito.
«Nell'attesa»,
rispose lei.
«Anche
noi aspettiamo. Stiamo aspettando da un sacco di tempo. Ma, da quanto
ho capito, a differenza di loro, noi due non aspettiamo la stessa
persona o la stessa cosa».
«È
vero», ammise lei. E continuò: «Ma abbiamo il doppio delle
possibilità di trovarla».
Lui
riprese a guardare il vuoto e lei a leggere il libro. E le falangi
restarono per entrambi disarmate.
3 commenti:
Molto bello e romantico.
ispirato eh? bello.
...finalmente parli di un libro che conosco, e posso sbrilluccicare pure io.
attenzione SPOILER
il signor schrödinger aveva un gatto che si chiamava godò e portava la schiena imburrata.
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