Stavo pensando alla Sinistra italiana, ieri, sul prato, seduto in faccia a un sole declinante ma tiepido e gradevole, sì che improvvidamente mi sono tirato su un tratto di pantaloni per regalare agli stinchi un po' di beneficio solare e un velo di abbronzatura - e mal me ne incolse. Un'ape, che svolazzava parimenti contenta di questa estate dei pipistrelli inaspettata, suggendo polline ora dai tarassachi rintuzzati nel terreno, ora su gracili margherite dondolanti, d'improvviso si posa sul mio grigio calzino e al mio pacato segno di andarsene, ecco, la stronza, conficca il pungiglione in profondità sì da oltrepassare la tela e penetrare nella viva carne.
Risultato: oggi ho una caviglia gonfia e rossa come una guancia di Fassina quando s'infervora nelle piazze o in diretta tv. Meno male non pensavo a Berlusconi.
3 commenti:
Ma che razza di calzini usi: fino a grigio, ok, ti seguo, ma... di tela?? :-))
Semplice tessuto di cotone (a volte mi sfuggono le parole più semplici :-))
Rapporti difficili e un po' strani di voi toscani con i calzini, testimoniati anche dalla locuzione "tirà il calzino" (di cui en passant la Sinistra italiana è campione indiscusso).
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