Da
una certa età in poi, le abitudini sono un vincolo maggiore degli
obblighi perché uniche oasi nel deserto delle ore dovute alla
necessità. Dato che lo scorrere del tempo si suddivide tra le
rotture di palle e le pacificazioni d'animo (piccoli piaceri
inclusi), qualsivoglia distrazione dalle seconde dà al soggetto
l'impressione di star perdendo tempo. E siccome il tempo è l'unico
capitale dei costretti, Carlo pensò di non poter disperderlo
ulteriormente aggirando la questione prima con un invito a bere un
caffè, poi con un invito a mangiare qualcosa in quel ristorantino che
cucina prodotti a chilometro zero, e poi ancora con una sera a teatro a vedere Lavia («La
circonferenza testicolare ha un'estensione limitata», rifletté),
o con una giornata intera al centro termale. No. Carlo pensò che
quello sguardo cortese e - presumeva - allusivo, che Claudia subito gli
concesse fin dalle presentazioni, fosse sufficiente e quindi, senza
ulteriori circonvoluzioni, diretto, al primo silenzio che s'interpose
al loro conversar cordiale, le disse: «Che ne diresti se ci
mettessimo le mani addosso per farsi un po' di bene?». E lei, di
colpo, senza la minima esitazione: «Le mani? Uhm... non saprei.
Magari i piedi». Carlo che già si congratulava col proprio ardire,
socchiuse gli occhi per trattenere il desiderio e disse: «I piedi,
già, i piedi... riservano sempre delle sorprese». E lei: «Bravo,
soprattutto sono migliori delle mani per dare un calcio sui
coglioni».
2 commenti:
la signora sicuramente indossa guanti di velluto ma forse difetta di pugno di ferro.. e allora cosa c'è di meglio, soprattutto in presenza di ipertrofia dei suddetti ?
che esagerata. o, come avrebbe detto una mia exmoglie, una che "cell'ha pe' traverso".
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