È intervenuta anche l’Associazione telespettatori cattolici (Aiart): «La Rai ha poco a che scusarsi per la bestemmia. Succede quando si vogliono fare ascolti a tutti i costi, visto che ogni sms veniva fatto pagare 51 centesimi. È possibile che nessuno abbia controllato?», afferma Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart. «La bestemmia è quanto di più odioso, ma con la logica di mancato controllo che la Rai ha adottato sarebbe potuto passare anche un messaggio di incitamento all’Isis». [via]
Peccato sia capodanno perché ho provato subito a telefonare agli uffici dell'Aiart per tesserarmi, dacché nei confronti della televisione sono molto cattolico e a ciò volevo dare un sequitur.
«La bestemmia è quanto di più odioso»: o Dio, [lo] so! «Ma con la logica» [io non pensavo che il Borgomeo loico fosse] «di mancato controllo [...] sarebbe potuto passare anche un messaggio di incitamento all'Isis». Dunque, logicamente la bestemmia non può essere «quanto di più odioso», giacché ben più odioso, per lo stesso Borgomeo, sarebbe stato un messaggio di incitamento all'Isis.
Che cosa c'è, invece, di più logico che bestemmiare perché la Rai insiste a produrre e mandare in onda siffatte trasmissioni dell'oltretomba che incitano naturalmente alla bestemmia anche i santi?
Tanto noi telespettatori cattolici, dopo, ci si confessa.
2 commenti:
http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=6
il suo curriculum ci dice molte più cose su questo cazzo di paese di quante possiamo scriverne noi tutti
Meraviglioso: ahinoi, di uomini siffatti non abbiamo perso lo stampo!
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