"Una società plurale deve essere il più possibile inclusiva, ma non può rinunciare al simbolo se no perde forza comunicativa - ha spiegato Scola - Critico la laicità alla francese: non è pensabile creare uno spazio di neutralità, in cui tutti facciano un passo indietro sul tema delle religioni. Piuttosto, ciascuno si narri e si lasci narrare. Se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere qualcuna delle loro feste ed inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare".
Sua Reverendissima Eminenza, mi scusi l'irriverenza: perché non iniziate nelle vostre numerose scuole paritarie cattoliche - finanziate cospicuamente dallo Stato - a narrare quello che più ritenete opportuno, come legittimamente già fate? Perché non festeggiate voi il ramadan o l'ashura, o anche queste feste già riconosciute dallo Stato italiano sì da invogliare studenti di religioni diverse a iscriversi nei vostri istituti?
1 commento:
Anche il kompagno Scola non era esente dal masosadismo filoislamico.
Gia'.
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