sabato 9 gennaio 2016

Precisazione

A prescindere dal fatto che nessuno, fortunatamente, mi ha mosso il rilievo che temevo, me lo faccio da solo, in riferimento al precedente post in cui, partendo da una rapida analisi sulla disperata insanità mentale di coloro che compiono crimini in nome dell'Isis, ho tentato un parallelo con una pregressa (e insana mentalmente) disperazione mia, nella quale volli richiamarmi alla Brigate Rosse in un generico (e spropositato) spirito di rivalsa perché mi sembrò di aver subito - ma avevo torto - un'ingiustizia.

In altri termini: tengo a precisare che i giovani uomini (e donne, in percentuale notevole) che abbracciarono la lotta armata erano di pasta (e intelligenza) ben diversa dai giovani uomini (e rarissime donne) che vanno a combattere, uccidere e/o suicidarsi per uccidere in nome dell'Isis o Al Qaeda dello Yemen.

Pur non condividendole, comprendo le ragioni del terrorismo politico, anche se mai ho potuto giustificare e tollerare l'omicidio politico: in breve, non è uccidendo i rappresentanti dello Stato che si sconfigge lo Stato (guardiano dei rapporti di produzione), anche se all'epoca poteva dare l'impressione di poterci riuscire se le masse avessero seguito. Un rappresentante non è che una maschera facilmente sostituibile. Colpire il cuore dello Stato? Avranno sempre un organo di ricambio.

Non è mia intenzione riaprire un capitolo di storia, ma per spiegarmi meglio farò un raffronto tra il colpo di coda delle Br e gli attentati di Parigi.

Gli ultimi omicidi politici del terrorismo brigatista in Italia sono stati quelli dei giuslavoristi D'Antona e Biagi. 
Io rimasi malissimo e provai (provo) dolore per la vittima e manifestai (e manifesto ancor oggi) solidarietà con le famiglie.
Tuttavia, non si può negare che tali omicidi mirati avessero il seguente obiettivo: colpire le politiche liberiste sul lavoro - che furono di poi più facilmente avallate dalle legislature susseguenti - cercando in tale modo di convogliare su di sé il consenso politico delle masse per predisporre così le basi per una rivoluzione e la futura instaurazione della dittatura del proletariato.

Quali sono stati invece gli obiettivi degli attentati terroristici prima contro la sede di Charlie Hebdo e poi contro i vari luoghi di Parigi dove, lo scorso novembre, hanno effettuato la mattanza? In buona sostanza qual è il fine ultimo dei terroristi islamici? La creazione di uno Stato analogo all'Arabia Saudita (e affini) che segua la legge della Sharia.

Tra le due dittature, preferirò[*] sempre quella di tipo sovietico: almeno colà avrei la speranza di diventare un Brodskij.

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[*] In verità, non preferisco alcuna dittatura.

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