Io non sto bene per niente. C'è questo qualcosa qui dentro qui. Una specie di malessere. Vorrei incolpare il gorgonzola, il rosbif, gli zuccheri invertiti, i colpi di vento, la ruggine. Purtroppo non trovo alcun vero responsabile e resta solo lo specchio per indagare e vedere se sono colpevole a sufficienza per mandarmi al confino o esiliarmi.
Niente, sono tirato in ballo dalla vita anche se non voglio ballare. Si trattasse di godere, di suggere, di lievitare. E invece è un digrignare, un bestemmiare in corpo, un maledire, un torcersi, un rodersi, un impalarsi a torcicolli improvvisi che mi stoccafissano al muro della vergogna. Mi sento preso da mani enormi per il bavero e tratto su in alto per estorcermi una confessione.
Sputa il rospo, sputa stocazzo.
Appeso a un sì e a un no nella tranquilla miseria occidentale, approfitto della funzione drenante della scrittura. Uscita di umori, qui raccolti a ludibrio semiclandestino.
Va già meglio: questo qualcosa non è più dentro qui.
via |
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