Si può sapere chi sei?
Un uovo.
Ti sbatti?
No, mi faccio in camicia.
Pottone.
Un granello di sale, un filo d'olio: inforchettami e vedrai.
Cosa vedrò?
Come esco dalla camicia, fluente, cremoso al punto giusto. Prepara il pane.
Ti assumo.
***
C'era il sole oggi e io non ero presente; nonostante l'avessi in faccia, facevo finta di non esserci, di non essere pronto a sostenere una breve conversazione sistemica sul futuro di un corpo celeste che emette luce e calore.
Le circostanze che hanno fatto sì che la vita fosse - riflettevo - rendono di me (di ognuno di noi) una sorta di principio antropico. L'importante è non prendersi troppo sul serio, smetterla di prenderla sul personale, lo dico anche a coloro che, come facevo anch'io un tempo, pensano ci sia un dio che, sulla base di determinati comportamenti umani, scateni certe conseguenze. E giù preghiere a prevenire.
A proposito: da un punto di vista liturgico, alla masturbazione dovrebbe corrispondere un Atto di piacere. Provo a comporlo.
Mio Dio, mi compiaccio e mi beo
con tutto il cuore
delle mie mani
perché muovendole
ho meritato i tuoi certi piaceri
soprattutto perché
non ho offeso nessuno
né i buoni né i cattivi
Propongo, con il tuo beneplacito,
di ripetere ancora
questi movimenti dell'anima
a ogni prossima occasione.
Amen.
***
Ho letto che i forestali saranno trasfusi nell'arma dei carabinieri: finalmente potranno fare le multe alla selvaggina vagante.
***
Quarant'anni fa usciva in edicola la prima edizione de la Repubblica. Nonostante tutto, auguri.
È indubitabile che anche il giornale di Scalfari ha contribuito alla mia formazione culturale, assolvendo piuttosto bene al compito informativo ed educativo: non restare pedissequo alla linea editoriale.
1 commento:
sei bello quanto genuino. nelle vesti del poeta dai il meglio
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