«I conoscenti dei terroristi si dicono sempre stupiti: “Non capiamo, era una persona gentile (o un piccolo delinquente), non era un musulmano praticante, beveva, fumava spinelli e frequentava le ragazze. Poi è cambiato, si è lasciato crescere la barba e ha cominciato a parlare di religione”.» Olivier Roy.
«Non è neppure un buon segnale per il generale Khalifa Haftar, che voleva diventare il liberatore dal Califfato per proporsi come l’unico pretendente al potere. Non lo è nemmeno per i suoi alleati, il generale egiziano Al Sisi e la Francia, che qualche giorno fa ha dovuto ammettere la perdita di alcuni uomini delle forze speciali caduti al fianco delle truppe di Haftar. L’Egitto non ha mai rinunciato alle mire in Cirenaica e ad avere il controllo della frontiera orientale, la Francia vede nella Libia una cassaforte energetica e un Paese chiave per estendere la sua influenza sotto il Sahel.
I bombardamenti coincidono con una fase di imbarazzo per le operazioni della Francia in Libia. Il sostegno al controverso generale Haftar, nemico numero uno di Tripoli, ha reso evidente la politica del “doppio binario” intrapresa da Parigi nell’ex colonia italiana: una guerra neppure troppo sotterranea condotta con un nemico dei jihadisti ma anche fiero avversario del governo della Tripolitania, in netto contrasto con il riconoscimento di Parigi dell’autorità del governo di unità nazionale.» Alberto Negri
Perché ci stupisce - e atterrisce il comportamento bipolare, maniacale depressivo del singolo individuo e, per contro, ci lascia completamente indifferenti, intorpiditi, amorfi, il comportamento a «doppio-binario» di uno Stato bipolare? Perché se giustamente siamo disposti a scendere in piazza e a entrare nelle chiese contro il terrorismo di pochi individui disturbati, non siamo disposti a scendere in piazza, a entrare nei parlamenti contro la politica neolocoloniale che i governanti (rappresentanti della cosiddetta volontà popolare, ricordiamolo) di uno Stato compiono?
4 commenti:
Il vado si Pandora libico, con l'assassinio di Gheddafi, è stato aperto dai francesi per metterlo in culo agli italiani, per questioni energetiche (petrolio).
Gli USA, ovviamente, sopra a tutti i casini e causa di tutti i casini, non persero occasione né allora né oggi per fomentare disordini col Divide et Impera, specie intorno all'Europa che rimane sempre un competitore e quindi un nemico.
Sic!
Ecco cosa apparso poco fa su IlGiornale
Come se non lo si sapesse.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/libia-carte-hillary-clinton-francia-distrusse-litalia-1292792.html
A parte i toni semplici del quotidiano non allineato, il succo è quello.
Francia problema europeo, USA problema globale.
Sostanzialmente dovremmo consegnare loro i "doni, ricchezze, gioiosi fratelli, opportunità e pagatori di pensione nonché profughi" che arrivano dalla Libia.
Grazie della segnalazione.
Un governo serio convocherebbe subito l'ambasciatore francese.
E poi, ti dirò, secondo me i francesi hanno messo lo zampino anche riguardo all'assassinio di Regeni.
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