Vorrebbe
tornare indietro, ripetere la scena, riprovare, non tanto per
modificare la storia, ma per modulare diversamente l’intensità
della recitazione.
Dalla
regia dicono che non è possibile. Quanto andato in onda non
può essere cambiato. Buona la prima, anche se a lui sembra cattiva,
ché a rivedersi gli pare di non aver dato il meglio di sé.
Gli risposero che non era il meglio che di lui cercavano, bensì la fragilità,
l’errore, il desiderio
manifesto di
essere abbracciato da qualcuno. Cosa che è risultata tale.
Si
era immedesimato profondamente
nella parte che un giorno
credettero non potesse essere altro
che così: appassionato, coinvolto, benevolente. E invece, sotto la tenera scorza, era indifferente, distaccato, malevolo. A tratti spietato.
Non
per questo voleva fare del male a qualcuno, neppure
per finta.
Gli
risposero che non doveva fare male per finta, ma per davvero.
Quando accadde, lui ebbe la prontezza di giustificarsi, dicendo che era eterodiretto.
Non so fino a che punto gli abbiano creduto.
Nessun commento:
Posta un commento