Ho qualche racconto in sospeso: faccio ammenda. Sono pigro. Parto sempre coi peggiori propositi. Debuttare mi viene facile, poi percepisco che i neuroni si annoiano, peggio: faticano quando vanno a ricercare il filo e a dispiegarlo in una trama consistente. Allora li lascio liberi, sai che: mica li pago, mica mi pagano, mica ho in mente di romanzare davvero, mica ho il genio nabokoviano di avere tutto in mente, di getto, la storia e il libro, dalla A alla Z e poi spaziare dentro l'alfabeto, non importa dove e come, avanti e indietro e viceversa, riempire cartelle, ricomporle, dettarle alla propria moglie o segretaria, catturare farfalle e mettere i piedi sotto il tavolo di un albergo fuori stelle lungolago Lemano... Io ho da fare la spesa. Da cucinare. Da rompermi i coglioni e meno male, evviva le distrazioni, le digressioni, il pensiero di questo e quello, il freno, il rimandare a domani quasi sempre quello che posso fare oggi, e l'oggi riservarlo alla beneamata noia.
È entrata una falena: non si preoccupi, io non spillo.
Con questo, I promise, cercherò di ricuperare qualche bandolo e annodarlo, i giorni in cui sentirò meno il peso della testa attaccata al collo.
2 commenti:
Evviva la leggerezza, ne è pieno questo post.
E' una leggerezza sana, lontana migliaia di chilometri da certe penne di pregio incompreso che sputano lamenti ad ogni secondo.
E' una leggerezza piena la tua, di ironia e di realtà, la migliore.
Grazie per la comprensione 😊
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