mercoledì 19 settembre 2012

Processioni

«Eravamo alla metà di settembre, la domenica della Madonna. Fin dal mattino le strade erano piene di contadini vestiti di nero, c'erano dei forestieri, i musicanti di Stigliano e gli artificieri di Sant'Arcangelo, venuti a disporre le bombe e i mortaretti. Il cielo era chiaro e leggero, e ogni tanto giungeva, per l'aria, con il suono funebre delle campane, lo sparo di qualche fucilata. I contadini, con i loro schioppi lucidi, inauguravano la festa. Il pomeriggio, dopo le ore del caldo, cominciò la processione. Uscì dalla chiesa, e percorse tutto il paese. Risalì dapprima fino al cimitero, poi ridiscese alla piazza, alla piazzetta, giù fino a Gagliano di Sotto e alla crollata Madonna degli Angeli, per tornare poi, per la stessa strada, al punto di partenza, e rientrare in chiesa. Davanti camminavano dei giovanotti con delle pertiche, su cui, a guisa di stendardi, erano attaccati dei panni, dei lenzuoli bianchi, e li agitavano e sventolavano; e i suonatori della banda di Stigliano con le trombe lucenti e fragorose. Poi, su un baldacchino retto da due lunghe stanghe, portato a turno da una dozzina di uomini, veniva la Madonna».

Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, Torino 1951

Se in quella domenica di settembre descritta da Levi, a Gagliano fosse arrivato qualcuno che, durante la processione, nel momento più solenne, avesse smadonnato pesantemente a voce alta, oppure avesse issato su una pertica un lenzuolo con la rappresentazione di una Madonna a gambe aperte gocciolante mestruo, cosa gli sarebbe incorso?
E se un giorno, nel mondo arabo e musulmano, si verificheranno delle condizioni sociali e storiche paragonabili a quelle date in Occidente, il popolo riuscirà a liberarsi dal giogo della religione, o meglio: riuscirà a dare credito alle chiamate alle armi della fede nella stessa misura in cui la maggioranza degli italiani, pur seguitando a dichiararsi cattolici, sono pronti a diventare truppe del Papa?

E infine: Sam Harris, noto intellettuale americano antireligioso, ha scritto un bellissimo post. Egli individua perfettamente le ragioni scatenanti la rabbia musulmana. È l'aggressione occidentale ai paesi mediorientali la vera causa di tale rabbia. E l''amministrazione americana, più che censurare e chiedere a Google di rimuovere la visione di tale film scandalo, dovrebbe cambiare politica piuttosto che snaturare i principi liberali sui quali si fonda. 
Ma lo sappiamo, i principi liberali sono solo un alibi della classe dominante: vale di più la pecunia che l'esercizio di critica, di satira, anche inutile, anche brutta, anche stupida.
Noi non condividiamo la tua idea, ma daremo la vita perché tu, coglione, la possa esprimere, diventa: 
Noi non condividiamo la tua idea, coglione, e daremo volentieri in cambio la tua vita, purché possiamo ancora continuare a trivellare il terreno mediorientale così ricco di una materia che ci fa guadagnare tanto, a noi, ma anche a una piccola percentuale di signori chiamati emiri, sultani, o anche presidenti.

4 commenti:

Weissbach ha detto...

Conoscendo abbastanza bene Harris, quello che scrivi su di lui non mi tornava.
E in effetti scrive proprio quello che riporti, ma per dichiararlo una "ruinous self-deception".
Io credo, anche se può apparire vagamente funambolico, che la verità stia nel mezzo.
Ciao
F

Anonimo ha detto...

in effetti anche l'afghanistan è ricchissimo di petrolio..................

Luca Massaro ha detto...

@ Weissbach
Sì, forse ho un po' forzato la mano ad Harris, torcendolo verso una posizione... ehm... terzomondista. Credo comunque che l'Occidente liberale dovrebbe semplicemente pronunciare agli arabi, ai musulmani questa frase evidenziata da Malvino:
«Muslims must learn that if they make belligerent and fanatical claims upon the tolerance of free societies, they will meet the limits of that tolerance».

Luca Massaro ha detto...

@ Anonimo
Ci passa (o ci passerà).