sabato 27 giugno 2015

Anche se fosse legale, legittimo e amabile, sarebbe lo stesso un casino

La faccenda si complica e le possibilità di fallimento dello Stato greco aumentano sempre più.
Al riguardo, interessante per me confrontare due voci.

La prima di Luciano Gallino, in un suo editoriale, ieri su Repubblica.

POCHI giorni fa il Parlamento greco ha diffuso un rapporto del Comitato per la Verità sul Debito pubblico. Le conclusioni sono che per il modo in cui la Troika ha influito sul suo andamento, e per i disastrosi effetti che le politiche economiche e sociali da essa imposte hanno avuto sulla popolazione, il debito pubblico della Grecia è illegale, illegittimo e odioso. Pertanto il Paese avrebbe il diritto di non pagarlo. Il rapporto greco è fitto di riferimenti alle leggi e al diritto internazionali. E contiene, in modo abbastanza evidente, una lezione per l'Italia.
Il rapporto distingue con cura tra illegalità, illegittimità e odiosità di un debito pubblico. Un debito è illegale se il prestito contravviene alle appropriate procedure previste dalle leggi esistenti. È illegittimo quando le condizioni sotto le quali viene concesso il prestito includono prescrizioni nei confronti del debitore che violano le leggi nazionali o i diritti umani tutelati da leggi internazionali. Infine è odioso quando il prestatore sapeva o avrebbe dovuto sapere che il prestito era stato concesso senza scrupoli, da cui sarebbe seguita la negazione alla popolazione interessata di fondamentali diritti civili, politici, sociali e culturali.

La seconda di Dominique Strauss-Kahn, dal cui intervento, reso pubblico oggi, estraggo:

Entrambe le voci concentrano i discorsi sul problema del debito. Al netto di adottare una delle soluzioni proposte al riguardo (non pagare il debito tout court, per Gallino; non pagare gli interessi sul debito, per DSK), nessuno di loro, tuttavia, suggerisce come la Grecia possa riuscire a produrre o a estrarre un quantitativo sufficiente di valore per mantenere in piedi la struttura statale, dato che il PIL non sarà mai sufficientemente bastevole per tenere in piedi la baracca, poiché lo Stato di per sé non produce ricchezza, ma la consuma.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

grande (ma non abbastanza) è la confusione sotto il cielo, diceva un tale del quale al momento non mi sovviene il nome
e grandi (assai) le contraddizioni in cui si dibatte il sistema
le modalità del loro svolgimento ci consegneranno al futuro
quanto a noi, anime comuni, nulla possiamo nel nostro lisergico torpore

dal lato della cosiddetta troika la questione è molto più politica che economica (all'ucraina, per es. non si rifiuta nulla), e anche se spiace dirlo e ancor più sentirlo si chiama semplicemente: lotta di classe
si gridava nelle piazze: pagherete tutto, pagherete caro. L'alta borghesia ci ha preso in parola aggiungendoci i noti interessi sul dovuto

giovanni ha detto...

Pretendere che vengano onorati i debiti per concedere nuovi prestiti è una vendetta della borghesia quanto quel pagliaccio che va in giro con gli anfibi atteggiandosi a Che Guevara è un proletario.

Olympe de Gouges ha detto...

@ giovanni

per chiarimento:
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2015/06/quali-privilegi-protegge-quel-marxista.html