«Ecco: non so se il governo italiano e quelli europei sceglieranno a questo giro la combinazione giusta. So per certo però che quella dell'altra volta era sbagliata; anzi, non è stata nemmeno una combinazione: si è partiti per il fronte e basta, senza un piano per il dopo e senza uno straccio di strategia di pace con il mondo islamico, trascinando la deriva verso Guantanamo e Abu Ghraib, con tutte le conseguenze che sappiamo.
È stata solo una follia suicida, i cui autori e fautori oggi dovrebbero andarsi a nascondere - o almeno tacere.»
Troppo tenero Giglioli, troppo clemente.
Secondo me non dovrebbero nascondersi o tacere, né tantomeno pentirsi come Blair che, recentemente, ha sparso qualche lacrima pubblica di pentimento ammettendo responsabilità politica e militare dello sconquasso iracheno che ha provocato la nascita, la crescita e lo sviluppo dell'Isis.
Gli autori e i fautori della «follia suicida» (Bush jr. e Blair in testa) andrebbero semplicemente giudicati da un Tribunale penale internazionale, per stabilire se hanno commesso dei crimini contro l'umanità. Per la ex-Jugoslavia ne fecero uno, specifico, che arrivò persino a giudicare e condannare l'ex presidente serbo Milosevic per aver deliberato delle politiche criminali contro determinate popolazioni (e ricordiamo altresì che costui morì pure in carcere all'Aia).
Soltanto così i leader occidentali potrebbero ritrovare un minimo di credibilità riguardo alle imminenti operazioni militari in Siria e in Iraq.
So bene per il Tribunale della storia i “vincitori” non possono figurare mai tra gli imputati. Ma che tipo di vittorie sono state quelle contro Saddam Hussein e contro Gheddafi (soltanto per limitarsi a due guerre di esportazione democratica senza filtro)?
Delle vittorie da condannare. In un tribunale penale internazionale.
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