Al ritorno di Luigi.
“
La
lezione politica ricevuta da Machiavelli in Francia è racchiusa in
poche parole, cocenti come il disonore. Le esterna nella lettera del
27 agosto 1500 inviata ai Dieci di Balìa, quando li avverte della
reputazione di cui godono presso la corte del re di Francia: «Né
pensino le Signorie vostre o che buone lettere o buone persuasioni ci
vaglino, perché le non sono intese». I ministri del re di Francia
sono accecati dalla propria potenza e al Segretario preme avvertire i
suoi signori: «E reputanvi pro nihilo».
Inoltre, per mettere ulteriormente il dito nella piaga, il Segretario
rafforza il suo proposito con la solennità del latino. Il motivo
della nullità italiana? Georges d'Amboise glielo spiega
tranquillamente in occasione di una discussione a Nantes nell'autunno
del 1500: gli italiani «non s'intendevano della guerra». Ci sono
parole che pesano una vita, cadono sul fondo della coscienza con il
rumore cupo e sordo di un proiettile su un vassoio d'argento. Per
Machiavelli, le parole del cardinale d'Amboise sono una bruciatura e
un tesoro. Più che un'umiliazione è un disincanto, quasi
un'emancipazione: finalmente Machiavelli si è liberato
dell'apparenza delle parole, senz'altro ancora frastornato ma ormai
deciso ad approcciare, anche lui, la «verità effettuale della
cosa».
[…]
Nel
terzo capitolo del Principe,
tredici anni dopo l'ambasciata francese, Machiavelli impasta la
materia politica delle sue lettere di legazione, a volte riprende
parola per parola (come in questo caso) alcune formule stilate
nell'ardore dell'azione, ancora incandescenti per l'offesa subita,
un'offesa salvifica in realtà. «Ne è miracolo alcuno questo, ma
molto ragionevole ed ordinario. E di questa materia parlai a Nantes
con Roano, quando il Valentino (che così volgarmente era chiamato
Cesare Borgia, figliuolo di Papa Alessandro), occupava la Romagna;
perché dicendomi il Cardinale Roano, che gl'Italiani non
s'intendevano della guerra, io risposi, che i Francesi non
s'intendevano dello Stato». ”
Patrick
Boucheron, Leonardo e Machiavelli. Vite incrociate, Viella,
Roma 2014 (edizione originale Lagrasse, 2008; traduzione di Michela
Paternesi)
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