ROMA, 10 MAG - "Non nascondiamo la polvere sotto al tappeto. Sappiamo che quello che è successo è grave. Ma Varani vuole pagare per quello che ha fatto non per quello che gli viene attribuito". Lo ha detto entrando in Cassazione l'avvocato Roberto Brunelli, che difende l'uomo accusato di aver assoldato due albanesi per far sfregiare con l'acido l'ex fidanzata Lucia Annibali, e condannato a vent'anni dalla Corte d'appello di Ancona anche per l'accusa di tentato omicidio.(ANSA).
Tra le doti che occorrono per essere un bravo avvocato, oltre al sapiente uso di artifizi retorici, occorre immediata prontezza nel correggere similitudini che sono sulla punta della lingua ma che potrebbero assai gravemente danneggiare il proprio assistito.
Mi sembra questo il caso dell'avvocato Brunelli, in quanto - c'è da scommetterci - anziché dichiarare alla stampa che «noi» [cioè lui e l'accusato]
«non nascondiamo la polvere sotto il tappeto»,
stava quasi per dire
«non gettiamo la soda caustica dentro il water».
Poi si è morso la lingua e ha pensato alla polvere. Una cosa più facile da nascondere.
1 commento:
Purtropo non seguo la cronaca rosa, nemmeno venata di nero; mi pare di aver capito che che gli attribuiscano l'intenzione di sfregiarla con l'acido, mentre si è trattato di un tragico malinteso: era convinto che i due fossero degli estetisti e lui quel punto nero non lo sopportava proprio.
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