Poco prima delle sei del pomeriggio, ritornando a casa, mi sono sintonizzato su Radio Tre, Fahreneit. Stavano presentando il libro del giorno, Adesso, Feltrinelli, l'ultimo romanzo di Chiara Gamberale; la conduzione era di Loredana Lipperini. Un romanzo sull'innamoramento, pare, ma non è questo il punto. Il punto, o meglio, il dito nell'orecchio (ho scritto orecchio) l'ho sentito penetrare quando l'autrice (16'50") ha chiesto a bruciapelo alla conduttrice:
- Se lo ricorda quel film bellissimo, iraniano, Il passato?
E la Lipperini ha risposto:
- Come no.
Quel «Come no» ha toccato le corde della mia anima scordata perché in esso ho visto scorrere tutta la quantità di contenuti culturali (libri, film, concerti, mostre d'arte) che mi sono perso e mi sto perdendo, romanzi della Gamberale compresi. Mi sento così fuori dal mondo, dal centro, completamente ai margini... e così facendo condanno i memi ad autofagogitarsi. Devo fare qualcosa. Ma cosa? Comprare il libro della Gamberale per capire se ha scelto il titolo perché «esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima [e] quel momento è adesso», oppure per un impellente richiamo inconscio a un film di Vanzina.
Spero nella seconda ipotesi.
5 commenti:
Anche io ero in quell'attimo e il ruggito della troncatrice smorzava appena la Lippa e socia nell'eco del capannone con la radio a bomba: ho avuto paura per i miei diti...
Buone cose
Luigi.
ah, capita anche a te. mezzo gaudio.
pare a me, a volte, ma anche a te, vedo, e a molti altri, immagino, che scopo di questi affabulatori radiofonici, quelli del matttino e non meno quelli del pomeriggio, cui seguono i loro confratelli serali, di far sentire l'ascoltatore, non solo quello medio ma anche quello che azzardi mezzo gradino più su nella scala neuronale, come il più disperato degli ignoranti.
non c'è libro che questi intrattenitori, tutti poliglotti, non abbiano letto, autore a cui non diano del tu, film che non abbiano visto almeno due volte a tal festival, melodia della quale conoscono lo spartito a menadito, piece teatrale e intervista al regista e agli attori, novità scientifica o mera curiosità fantastica, ricetta di cucina, profeta di cui non abbiano raccolto la voce, viaggio agli antipodi, esperienza a cui non abbiano partecipato e della quale raccontare il più minuto dettaglio, dal tibet alla patagonia, passando per scampia ... e in studio o al telefono l'esperto a confermare quanto questi giovani e alteri eruditi ci raccontano giorno per giorno, fuggendo al dubbio e all'ironia, allo scopo di farci sentire inadeguati e irrimediabilmente troppo umani.
maddai, non hai visto IlPassato...
chevvergagna. e vergogna a me che ti leggo.
non ti amo più. non ci vengo più.
(ho appena scaricato "la locanda dell'allegra mutanda", piuttosto)
Hihihi dupalle, poi dice che uno se butta su M2O
UnzUnzdumdum
Talvolta mi domando come la critica cinematografica persiana e araba abbia accolto i film di Vanzina e Neri Parenti.
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