Qual è il limite per un
blogger di mettere in piazza se stesso senza risultare stucchevole?
In che misura gli è consentito di usare la scrittura per gettare
fuori di sé le proprie emozioni, impressioni, suggestioni, stati
d'animo e altre fisime varie? Me lo domando perché non vorrei dare
l'impressione di essere un furbino, il quale solo per le cose che gli
convengono si dispone al racconto della propria vita in maniera
chiara e palese, così, facendosi bello con le proprie vicissitudini,
mentre, per altri versi, non estrae dal proprio sé e serba segrete
certe cose che lo costringerebbero a mostrarsi brutto e poco
compassionevole.
Ecco, io non sono
compassionevole.
Mia madre, ottantun anni,
ha subito un intervento chirurgico al ginocchio sinistro. In pratica
gliel'hanno tolto e l'hanno sostituito con una protesi completa.
L'operazione, svoltasi lunedì scorso, è andata bene. Oggi è stata
dimessa. La prassi vuole che, dopo il decorso post-operatorio, ella
faccia almeno una decina di giorni presso un centro specifico nella
riabilitazione, ma tale centro, convenzionato con il sistema
sanitario nazionale, non ha al momento posti liberi, quindi mia madre
dovrà attendere fino a venerdì. Però oggi è stata dimessa dalla
clinica chirurgica, anch'essa convenzionata, dato che, dopo un certo
numero di giorni, il sistema sanitario nazionale non paga più. In
verità non abbiamo neanche chiesto quanto sarebbe costato rimanere
ancora, credo abbastanza da non potercelo permettere, ma vabbè. Ci
arrangiamo a casa, mio fratello e mia cognata soprattutto, ma anche
io, in parte, faccio la mia parte di figlio minore. Abbiamo già
chiamato un fisioterapista in pensione, amico di famiglia, che già
si è presentato per dare alcune dritte di movimento ginnico
riabilitativo. Ma mia madre, ancora, cammina a mala pena con le
stampelle, da considerare che ha una protesi anche all'altro
ginocchio, quindi ha bisogno di un sostegno per spostarsi, vestirsi,
andare in bagno. Ecco, andare in bagno. Stasera, insieme a mio
fratello, abbiamo portato mia madre a far la pipì. L'abbiamo fatta
sedere sulla tazza del water, siamo usciti, siamo tornati a
riprenderla, e mentre lei si svestiva prima e rivestiva poi, tenevamo
gli occhi in su, chi verso lo scaldabagno elettrico anni sessanta,
chi verso lo sciacquone alto a vista, stessa epoca.
Ma il fatto principe
rimane. Nostra madre che ci ha fatto nascere, che ci allattato,
svezzato, cambiato cacca e piscia, adesso è giunta l'ora in cui noi.
E io non sono
compassionevole.
E io se non avevo questo
vizio smodato di scrivere in pubblico forse me lo sarei tenuto dentro
questo episodio, non avrei usato il blog come strumento di
liberazione e giustificazione, non avrei messo mia madre in piazza
come un personaggio, ma stasera la nobiltà e il dolore e il
rincrescimento che c'erano sul suo volto nel vedere i figli
doverla aiutare in ciò, era questo che volevo raccontare, questo –
e tutto il resto scivola via negli scarichi di una pseudo letteratura
che non serve a niente.
Stasera poi, mentre le
facevo compagnia, ho terminato la lettura di Limonov.
Due cose a margine, che
butto là: Carrère ha usato Limonov per scrivere di sé. E c'è un
cortocircuito notevole: con Carrère che scrive di Limonov, abbiamo
uno scrittore che scrive di uno scrittore che ha avuto una vita
talmente piena di avventure che queste sono diventate oggetto della
sua scrittura e, parallelamente, della scrittura di uno scrittore che
gli dedica una biografia romanzata. E il lettore-scrittore blogger
che vuole uscire da questo cortocircuito, deve prendere la prima
esperienza non ordinaria che
gli capita, per farne, non tanto letteratura, quanto vita che esce da
sé e s'incolonna nello scaffale della biblioteca di
Babele delle esperienze
umane.
- Ma non c'era già scritto tutto in quella Biblioteca?
- Sì, ma questa è solo una copia.
5 commenti:
Una donna, per di più toscana, di (soli) 81 anni è ancora piena di risorse e vedrai che ti stupirà. Te lo dico con cognizione di causa e con tanto, tanto affetto, per te e per lei.
Limonov, poi, ce l'ho nei programmi di lettura, ma non nella lista prioritaria.
Grazie cara Mel, ricambio l'affetto e suggerisco come prioritaria la lettura di L.
Buon febbraio
Sollevi un tema che sotto intende altro, ovvero se non so a chi parlo quanto posso dire? In fondo per la sua bellezza Narciso non disturba nessuno, e' autosufficiente, ha il solo limite della perfezione e questo lo perderà, non è il tuo caso, le tue riflessioni non fanno pensare solo te, quindi continua. Ad esempio questa su tua madre me ne ha riportate alcune che mi riguardano, oltre agli auguri quindi il ringraziamento.
La prossima volta, tu e tuo fratello fate caso a quella espressione del viso di vostra madre, appena accennata e confusa tra le altre da te notate, di gioia nel constatare che il solido legame affettivo permette l'inversione del vettore cura da figli a madre, a riprova, ex-post, della capacità affettiva di quest'ultima quale esempio per i primi.
Buona domenica :)
@ Willyco e @ Astime.
Buona domenica a entrambi e grazie di cuore dei vostri commenti.
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