In casi di disagio e profonda tensione nervosa (profonda? boh, sento uno strano magone, ecco tutto) mi piace pensare a qualcosa che mi aiuti a superarli (disagio e magone), ma pensare non basta, perché il pensiero, se non lo si costringe al fare, si disperde se va bene o, peggio, ritorna sulle note dolenti che lo tengono in scacco. Quale fare per me? Scrivere. Sì, ma cosa?
La storia di un architetto che esce di casa per dirigersi verso il suo studio, dove ha in animo di completare un considerevole progetto di urbanizzazione che intende presentare, insieme ad altri contendenti, all'ente locale che ha bandito il concorso. Tale progetto si contraddistingue per la meticolosa attenzione all'impatto ambientale: tutto deve essere ecosostenibile, ecocompatibile, a bassissimo dispendio energetico, e gli spazi tutti a misura di un novello umanesimo. L'ente locale è riuscito sapientemente a farsi finanziare l'opera dall'Unione Europea, proprio sulla base dei nuovi criteri di rispetto dell'ambiente.
L'architetto, che la sera precedente era rincasato con quella strana tranquillità determinata dalla sicurezza di aver messo in atto un ottimo progetto, stamani, però, non si sente tranquillo alla stessa maniera, anzi: è preda di una strana inquietudine. Il progetto, che adesso sta riguardando fin nei più minimi dettagli, gli sembra tutto scombinato, pieno di contraddizioni e punti oscuri. Ma è tardi, oramai. Sono le dieci e la consegna deve avvenire alle undici di mattina nella sede dell'ente di fronte a un notaio che ne attesti la ricevuta. Cosicché l'architetto decide di chiudere tutti i file del computer, di masterizzare il cd, più trasferire i dati su chiavetta usb apposita. Mentre sta facendo questo, entra la segretaria tutta trafelata per annunciargli che, di là dalla porta, ci sono i carabinieri con un mandato di perquisizione.
Perché? Che entrino pure e spieghino le motivazioni.
- Lei signor architetto ha più volte asserito che chi vota Berlusconi è, al netto di chi lo vota per un reale interesse di servo, un pezzo di merda o un imbecille.
- Sì, può darsi che l'abbia detto, e allora?
- Niente, è che abbiamo un mandato della magistratura per trovare se tali affermazioni siano rintracciabili anche nei suoi progetti.
- Uhm. Non capisco. Si spieghino meglio.
- La sua pare sia un'architettura poco fallocentrica e molto uterina.
- Può essere un'ipotesi interpretativa molto valida.
- Beh, in questo caso, ci dispiace, lei contravviene di brutto ai desiderata di un popolo di coglioni.
- E quindi?
- I giudici stanno valutando l'ipotesi dell'esilio, del suo esilio.
- Per dove?
- Nel Mali.
- Perché nel Mali?
- Perché li almeno i francesi sono venuti a liberarvi.
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