lunedì 22 dicembre 2014

È più ricco Roberto Benigni o Paolo Berlusconi?

Dato il plauso nazionalpopolare, unitamente a quello istituzionale ed ecclesiastico, non si sono lette o udite critiche o, meglio ancora, stroncature mediaticamente rilevanti allo spettacolo televisivo di Benigni sui Dieci comandamenti (non considero quelle che probabilmente sono state riportate sul Foglio, oh, l'avevo detto a naso: ecco un Langone! purtroppo anche lui ha smesso di leggere prima della fine).

Lo capisco benissimo, richiede un certo sforzo e una buona conoscenza esegetica effettuare una critica puntuale al monologo del comico toscano - e soprattutto occorre averlo visto (o letto... che palle).

Un blogger potrebbe pure tentare ma cosa gliene viene? Non è sufficiente un'alzata di spalle? Sì, è sufficiente.

Mentre per un giornale, soprattutto quelli di area berlusconiana che da anni hanno a culo Benigni per ragioni deontologicamente discutibili, storcere il muso non è sufficiente, e lor compito precipuo sarebbe stato effettuare un'analisi testuale per cogliere eventuali falle esegetiche e mostrarle al pubblico ludibrio.

Invece niente di tutto questo. Ma anziché tentare la carta dell'indifferenza, cercano quella del discredito miserrimo, come ad esempio fa oggi, Luca Fazzo, su Il Giornale che indaga sui soldi in tasca di Benigni e consorte. Che pena. Che brutta gente. Ha evaso qualcosa Benigni? Ha commesso qualche infrazione fiscale? Niente, purtroppo (per loro): tutto in regola. Che merde secche. Tipo quelle di vacca d'estate sui prati che, se ci cammini distrattamente sopra, si sgonfiano con un puf soffocato¹ e non mandano più alcun puzzo. Come camminare per sbaglio su un piede di Luca Fazzo, il quale per rigonfiarsi un po' dovrebbe fare altrettanti articoli per ogni divo dello show business, compresi quei milionari semi analfabeti che lavorano nel mondo del calcio.

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¹Immagine beckettiana che non ricordo più a quale testo appartenga.

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

ed infatti, in una società di mercato, dove il successo economico è esaltato a ogni piè sospinto, dove tutto è a misura delle palanche, prendersela con benigni per i soldi che guadagna ancor prima per come li guadagna è come dare dell'esoso a un rapinatore.