«Se
oggi, negli Stati Uniti o nell'Europa occidentale, i relativamente
poveri possono avere un'automobile o un frigorifero, fare un viaggio
in aereo, avere una radio, al prezzo di una moderata quota del loro
reddito, ciò è dovuto al fatto che nel passato altri, con redditi
più alti, potevano comprare ciò che allora era un lusso. Il cammino
del progresso è molto facilitato dall'essere già stato percorso
prima. È dovuto agli esploratori che hanno scoperto che la strada si
può costruire per i meno fortunati e i meno energici. Quel che oggi
può sembrare una stravaganza o anche uno spreco perché è
patrimonio di pochi e nemmeno sognato dalle masse, è il prezzo della
sperimentazione di un nuovo sistema di vita che, alla fine, sarà
accessibile ai più. La gamma delle cose che si tenteranno e quindi
si svilupperanno, il patrimonio di esperienza che diventerà
accessibile a tutti è molto ampliato dalla sperequazione nella
distribuzione degli attuali benefici; e la velocità del progresso
sarà di gran lunga aumentata se i primi passi saranno fatti molto
prima che la maggioranza possa usufruirne. In realtà molti dei
miglioramenti non avrebbero mai potuto diventare una possibilità per
tutti se non fossero stati già da molto tempo accessibili a pochi.
Se tutti dovessero aspettare le cose migliori fino a quando si renda
possibile fornirle a tutti, in molti casi quel giorno non sorgerebbe
mai. Oggi persino i più poveri devono il loro relativo benessere
alle sperequazioni passate.»
Friedrich
A. Hayek, La società libera, Vallecchi,
Firenze 1969 (ed. originale, The Constitution of Liberty,
Chicago, 1960)
Sono
allegro stasera, sì. Allegro perché, quando aggiungo un tassello di
senso alla vita, dico: - Eureka, finalmente so chi dobbiamo ringraziare, so per
cosa siamo qui al mondo; e
non importa che non siamo arditi esploratori o stravaganti sperimentatori (che non siamo abili capitalisti, o fortunati redditieri o testedicazzo affama
popoli). L'importante è che abbiamo capito quale
posizione occupare per ingrassare l'ingranaggio che muove il sistema.
E saper aspettare è il vero comandamento: mai lamentarsi se qualcuno ce lo mette in culo di traverso senza il nostro consenso né tantomeno
il nostro gradimento, dacché un domani avremo il medesimo tornaconto, una simile emancipazione, lo stesso riscatto. Non perché, vicendevolmente, lo
metteremo anche noi nel culo ai fottimondo, no, no. I filantropi, di necessità, devono loro sacrificarsi per sperimentare nuovi stati di benessere; per tal motivo, continueranno a fotterci, magari con più garbo e attenzione, in maniera politicamente più corretta, secondo quanto l'epoca impone, usando, per esempio, lo
stesso lubrificante sintetico che serve a tenere ben unti e fluidi i
capelli di Marchionne. L'importante è che tutto cambi, che il mondo migliori e progredisca senza fine; nondimeno, allo stesso tempo, occorre che i rapporti sociali restino immutati. Il leone resti leone, e il vitello vitello. Dormiranno insieme, ok, ma solo e sempre uno, oltre a dormire poco, sarà carne da macello.
3 commenti:
Per tutto il resto c'è Mastercard, comunque.
Questo vale più di un compendio di psicosociologia. :)
@
Grazie (buon)Uomo, gradevolissima e spumeggiante segnalazione.
O.T.
E grazie per tutti gli altri commenti.
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