domenica 4 gennaio 2015

Ai donatori di sangue

- Come va il lavoro?
- Andava bene, finché c'era.
- Mi spiace. Da quanto tempo è che...
- Oramai quasi due anni, manca poco alla fine della cassa integrazione.
- Oh, cazzo. E poi? Prospettive?
- Nessuna, o meglio una: con i pochi risparmi che ho, penso di rilevare un'attività commerciale sperando di mantenermi fino alla pensione. Non mi manca tantissimo, ho trentacinque anni di contributi, ma con questo cazzo di riforma Fornero...
- Eh, sì, purtroppo è così. È un casino per tutti.
- No, non per tutti.
- È vero: per i capitalisti, i redditieri, e tutto il resto della cosiddetta classe dirigente non è così.
- Non solo per loro: per esempio, porca puttana, io vorrei sapere quante ore di cassa integrazione hanno fatto i dipendenti pubblici.
- Mah, non so, credo nessuna.
- Ecco, appunto. Io vorrei sapere perché, nonostante la crisi e il progressivo diminuire delle risorse, i lavoratori pubblici non rischiano cassa integrazione e, a seguire, il licenziamento.
- Perché... perché... non so dirti il perché. Perché lo Stato e gli altri organi pubblici non sono aziende private e offrono maggiori tutele ai loro dipendenti.
- Ma perché, porcadellamadonna, hanno maggiori tutele degli altri? Che principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini è questo?
- Non so risponderti: è così. Bada che la questione non è togliere diritti a chi li ha, ma piuttosto estenderli a chi non li ha.
- D'accordo: ma in questo periodo di “vacche magre”, mi spieghi perché e per come lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e tutto il resto della banda del settore pubblico, si comportano ancora come ci fossero a disposizione “vitelli d'oro”?
- Non so dirti, mi sembra che un po' di tagli alla spesa pubblica siano stati fatti.
- Ma che cazzo dici? Prendi il nostro Comune, per esempio. Seimila abitanti, con oltre quaranta dipendenti comunali è, di fatto, l'azienda del territorio con più dipendenti. Ma a che cazzo servono ancora questi dipendenti? Non si occupano della spazzatura (è delegata a società intercomunale). Non si occupano dell'acquedotto. Ci sono due impiegate all'anagrafe: che cazzo fanno tutto il giorno all'anagrafe due persone in un comune così piccolo? Servono realmente 36x2 ore di anagrafe settimanali in un comune così piccolo? E che dire dei quattro geometri dell'ufficio tecnico in un periodo in cui, a parte qualche ristrutturazione, nessuno costruisce più? E i due giardinieri? Servono realmente due giardinieri e quanto costano? Scommetto che con meno della metà se affidi a un privato la cura del verde del comune ottiene lo stesso risultato (forse anche migliore). E del becchino che è stato assunto con un concorso da becchini e che adesso non vuole più fare il becchino e quando muore qualcuno o qualcuno è in fin di vita prende i giorni di malattia? 
- Non so che dirti, hai ragione, non è colpa mia.
- E di tutti i baby pensionati che conosci, che dici?
- Non dico niente, forse che lo avresti fatto anche tu, lo farei anch'io...
- Forse, certo, lo avremmo fatto, lo faremmo. Ma perché loro che l'hanno potuto fare non devono mai temere alcunché, mentre io, porcadellamadonna un'altra volta, a quasi sessent'anni e con più di trentacinqu'anni di lavoro sul groppone tocca rimettermi in gioco, lavorando dodici ore al giorno per almeno sei giorni a settimana? Perché?
- Non lo so perché. In Italia funziona così.
- Ma almeno funzionasse la macchina pubblica, porcoddio.
- Non t'incazzare, ti prego.
- E invece niente, se hai bisogno e vai nei loro uffici ti guardano dall'alto in basso e ti fanno pesare tutto, i permessi, i documenti, le tasse, le rotture di coglioni.
- Lo so, ma non devi fare un caso personale. Pensa al generale.
- Penso al generale una sega, penso semmai anche a tutti quei papponi dell'esercito che non fanno un cazzo anche loro da mattina a sera.
- Vedi, in Italia soprattutto, le cose sono arrivate a un punto tale che non è possibile cambiarne una se non le cambi tutte. Ma per cambiarle tutte bisogna, forse, che tutti stiano male come te, sentano l'ingiustizia nel profondo come te, ma che non la canalizzino nel particolare, capito?, bensì nel generale. Non è l'impiegata comunale della tua stessa età, entrata in servizio perché aveva la tessera di partito, che non ha mai perso uno stipendio o un giorno di ferie e che adesso prende più di duemila euro al mese, il soggetto da prendere di mira. Tu pensi veramente che se in Italia la spesa pubblica e il pubblico impiego fossero simili a quelli della Danimarca tutti i problemi sarebbero risolti?
- No, però sarebbe più facile così sentirsi fratelli a parità di condizioni.
- Ma la parità di condizioni non sarà mai concessa da chi comanda perché il potere, come sai, si basa sul divide et impera.
- Eppure, è più forte di me, mi fa più incazzare vedere questa disparità tra miserabili, che l'abisso che mi separa dai padroni, tipo Marchionne. Perché in fondo quella gente là non la vedo, non so quello che realmente fanno, cosa combinano, come vivono, capisci? Io vedo quel tizio che non ha mai fatto un cazzo tutta la vita e con meno di vent'anni di lavoro si gode da più di vent'anni la pensione. Capisci questo o no? 
- Sì, ma che vuoi fare? Il serial killer dei baby pensionati o degli addetti al catasto?
- Allora non mi resta che bestemmiare.
- Amen.

1 commento:

UnUomo.InCammino ha detto...

Ihih
Dissacratorio. Quindi rimuove tutto il crostame e va al nucleo.
Ottima questa crisi che inizia destare le masse sull'orribile insostenibilità nella quale hanno vissuto e vorrebbero vivere. Le sperequazioni sono il buon contorno di questa pietanza.