È indubbio che tutto ciò ch'è successo abbia rinsaldato il potere statale francese, l'unità della nazione, la prossimità del popolo con le istituzioni.
Lo Stato contiene la violenza essendo il solo organo autorizzato all'esercizio della stessa.
Paradossale pensare che il sacrificio di un gruppo di libertari, sicuramente avulsi da ogni tipo di retorica statalista, abbia consentito questo.
Forse non è del tutto sbagliato sostenere che le vittime degli attentati di Parigi siano vittime espiatorie perché esse hanno subito una violenza che è assurta a evento ri-fondatore.
Ri-cantare la marsigliese spontaneamente in parlamento durante il minuto di raccoglimento e silenzio in memoria delle vittime.
Se gli attentati fossero falliti, se i morti fossero ancora vivi, restando immutata la gravità dell'attacco, le istituzioni - pur meritevoli dal lato del contenimento preventivo della violenza fondamentalista - non avrebbero ricevuto un nuovo surplus di legittimità; e la situazione politica avrebbe continuato a cuocere, a fuoco lento, nel discredito.
Questo l'ottusità assassina dei jihadisti responsabili dell'eccidio non poteva o voleva prevederlo, giacché il loro movente primario è stato dettato dalla religione. Ed è pacifico che la religione abbagli.
Secondariamente ... [segue]
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