«C'è un settore estremamente importante del comportamento umano nel quale i collegamenti col verbale si stabiliscono con grande difficoltà e che perciò particolarmente predisposto a uscire dal contesto sociale, a perdere la sua forma ideologica e a degenerare in uno stato animale primario. Si tratta del settore sessuale. La disintegrazione di un'ideologia ufficiale si riflette prima di tutto in questo settore del comportamento umano, che diviene il centro di raccolta di tutte le forze asociali e antisociali. È facilissimo rendere questo settore della vita, privata per eccellenza, una base di separazione dal sociale». Valentin N. Vološinov, Freud e il freudismo, (1927), Mimesis Editore, Milano 2012.
Un giorno proverò a spiegarmi sessualmente, anche se non serve a niente, o serve a poco, dato che il sesso non interessa ad altri che all'interessato, perché l'interesse nei confronti del sesso altrui è smodato, e noi - nevvero - siamo persone a modino.
Quel giorno che proverò a spiegarmi sessualmente penso che mi distenderò su un lettino, tanto per fare il verso a un finto interlocutore che cerca di scavare o svaccare nel mio passato alla ricerca di traumi infantili, come ad esempio la paura della puntura, del siringone di vetro che veniva messo a bollire per farmi la penicillina se il dottore la ordinava in caso di. Intirizzito, a culo ignudo, non poteva essere altrimenti, con madre e zia a tenermi e padre a cercare di infilzarmi, intirizzii talmente i glutei che neanche un trapano e mio padre disse «porcamadonna», me lo ricordo benissimo - e la puntura non me la fece, o ne fece mezza a quel bambino lacrimante che implorava d'essere risparmiato.
Ma io avevo detto supino, non prono, come l'inconscio (?) invece ha rivangato nel substrato dei ricordi. Supino, come generalmente mi metto a letto, e non prono, come generalmente mi risveglio al mattino, e forse il girarmi durante la notte mentre dormo potrebbe avere un valore simbolico di accovacciamento, di irriflesso richiamo uterino, sulla falsariga di quanto disse quel filosofo americano cineasta, con un aforisma che sarebbe tedioso ripetere tanto è famoso.
Quel giorno che proverò a spiegarmi sessualmente dirò, banalmente - e punture a parte -, che la sessualità è sì legata a doppio filo con l'infanzia e, tuttavia, non è stata l'età adulta a farmi scoprire quanto sia importante la sessualità infantile, ma è stata l'età infantile stessa a farmi capire quanto fosse importante la sessualità.
In pratica, io ricordo di aver avuto coscienza sessuale molto presto, anche se, beninteso, quella era una sessualità vaga, transitoria, di passaggio, una sessualità che si esprimeva per esempio mettendo un dito dentro la pelle di un gomito della nonna.
Quel giorno che proverò a spiegarmi sessualmente, cercherò di non dare del sesso una falsa rappresentazione, di non sopravvalutarlo come indicatore di quel che sono stato, sono e sarò, bensì di utilizzarlo come scusa per scrivere chissà che.
7 commenti:
Al posto della tua siringa, la famigerata supposta di Causith (che per nulla al mondo mi veniva risparmiata quando avevo la febbre e il cui nome ancora mi fa tremare). E accarezzare tra indice e pollice la spallina-bordo della canottiera, non avendo praticamente conosciuto nonne e men che meno loro gomiti... et me voilà a farti compagnia.
Bellissimo ricordo di accarezzamento, grazie per averlo condiviso, mia cara.
Aggiunta: io le supposte le temevo meno...
Latente omosessualità..? ;-))
sono rozzo ma allora dire qualche parolaccia mentre si scopa é ripristinare "i collegamenti col verbale" ?
Non lo escluderei, anche esse dovrebbero scappar di bocca naturalmente, sennò addio collegamento.
Supposte...questo eterno nemico alleato della mamma :D
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