Ho
deciso di lasciare da parte tutte le incomprensioni, casomai
fruttassero come i buoni postali, con tassa agevolata al 12,50% e
garantiti dallo Stato. Ho in vista diventare chiaro, limpido,
trasparente come un paio di lenti appena uscite dall'officina
Galileo, precise, potenti, che permettono di contare tutti i buchi
della luna, e riempirli, con le incomprensioni rimaste nel
portafoglio. Anche dietro, dark side of the moon, là dove tignola e
ruggine non hanno speranza di attecchire.
Io
le avevo spiegato come stavano le cose e l'intenzione che avevo di
procedere, piano, quindici anni di fidanzamento sembrano troppi, ma
non c'è mai fine al conoscersi, si cambia in continuazione, in capo
a pochi anni ogni cellula del nostro corpo è rinnovata e, sebbene abbiano conservato le stesse istruzioni scritte nel genoma per riproporsi
com'erano prima, le cellule sono via via più attente a non lasciarsi
trascinare in patimenti inutili, giocano di conserva, se ne fottono - e se lei non ha capito, capirà e sennò pazienza, io ce
l'ho messa tutta per essere chiaro, limpido, trasparente come uno
specchio della Rinascente sul quale milioni di donne in capo a un
anno lasciano la loro immagine riflessa e catturata da apposite
società di marketing che, sulla base di algoritmi specifici,
determinano usanze e costumi della stagione successiva.
Il
lavoro, ecco: tutta colpa del lavoro. Viaggiare sulle petroliere
porta via tempo, di porto in porto, molto al largo, passando talvolta
dagli stretti. Quanta pace a bordo, però. Quanto tempo per pensare,
scrivere, far di conto. Quindici anni, tre lustri, vedersi ogni tot
mesi, felici di stare insieme dopo tanto, fare questo e fare quello,
di nuovo separarsi, rattristarsi, eppure, dopo, dopo un tot di mesi,
ritrovarsi e via daccapo.
[...]
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