domenica 4 giugno 2017

Messaggeri di fede




Io son convinto che gli eroici gladiatori tassisti con licenza pubblica ufficiale der Campidoglio avrebbero aperto le quattro porte più quella del bagagliaio e, soprattutto, avrebbero spento il tassametro.

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Proseguono le gesta vigliacche degli zeloti islamisti, i quali - come d'abitudine - invocano, durante la furia omicida, il Dio che, secondo loro, appena spirati, li porterà direttamente dove la loro mente stupefatta crede. 
Credulità per credulità, notevole sarebbe che, nel momento del trapasso, quando la coordinatrice delle vergini si predispone a illustrare il catalogo al martire, arrivasse un nero cherubino che le dicesse: «Non portar; non mi far torto / Venire se ne dee giù tra’ miei meschini» (Inf. XXVII).

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Forse perché sono un occidentale, di tradizione giudaico-cristiana, secolarizzato, disincantato, avente casa, uno stipendio, una certa tranquillità emotiva e/o stabilità psicologica, abbastanza soddisfatto di sé ma non pienamente, un po' di scoramento esistenziale ci vuole sennò la scrittura ne risentirebbe, che diamine, un po' di lagna insomma, un piangersi addosso, masturbazioni cerebrali e non, insomma un io che dichiara spudoratamente la propria beata nullità, con ciò non considerandosi nullo, ecco, insomma, per farla breve (anche se breve non l'ho fatta), non potrò mai capire (e quindi prevenire e cioè curare: insomma: fermarli con le buone o, meglio, le cattive) coloro i quali si preparano di tutto punto con armi bianche e nere, proprie e improprie, e una mattina o sera decidono di andare ad ammazzare dei generici infedeli, passanti perché passava il caso, senz'altro motivo che una promessa di fede e quasi sicuri della propria morte, anzi: prevedendo proprio di morire, o suicidi o ammazzati. Cioè: capisco quelli che sono sul campo in Siria, anche se, beninteso, fortissimamente vorrei fossero sconfitti, perché almeno essi lottano per la prospettiva di un loro Stato con le loro cazzo di leggi. Ma che questi uccidano e prevedano di essere uccisi perché dai loro atti di terrore il futuro Daesh ne trarrà beneficio, beh... faccio una fatica enorme a comprenderli, perché se è pur vero quanto scrive Fabristol:
«Come al solito l’opinione pubblica e i media sono completamente slegati dalla realtà se pensano che gli attentati dell’ISIS abbiano come obiettivo quello di fare terrore e toglierci libertà. L’ISIS con i suoi attentatori suicidi non parla alle folle ma ai governi. Non parla ai libertini apostati occidentali ma ai servizi segreti. Usa le masse e i mass-media come amplificatore per smuovere governi e servizi segreti. E in questo chi fa retweet soprattutto durante le prime ore degli attacchi è tecnicamente uno strumento nelle mani dell’ISIS. Ma cosa vogliono dire gli attentatori ai governi occidentali e ai servizi segreti? Semplice: lasciateci stare.»
Questo ragionamento che qualcuno si sacrifichi a beneficio della causa, va bene per chi riesce a persuadere altri a sacrificarsi. Ma che dei tristi figuri (generalmente quasi tutti maschi in pieno vigore) si sacrifichino così, a babbo morto, per dire ai governi occidentali: «Lasciateci stare» e per la maggior gloria terrena altrui, persuasi dai convincimenti di fede promossi da qualche mullah, ecco, mi arrendo, rinuncio:
« Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius»

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

ti trovo asimmetrico. ma ti perdono per via dei miei dilettissimi guido & arnaud.

(quanto a guido, se solo avesse detto a francesco "ti ricordo che il Capo ha detto a pietro che quello che avesse sciolto, sciolto sarebbe rimasto" l'avrebbe avuta vinta, dico io. ma ormai...)

Luca Massaro ha detto...

Asimmetrico è un complimento bellissimo, grazie cheri.