«Quindi il Renzi premier e capo partito non è il Renzi attento all'ascolto, radicaleggiante e quasi montagnardo della prima Leopolda; non è la nebbiosa e panciuta Democrazia Cristiana né di Moro né di Fanfani; non è Berlusconi con il suo colorato modernismo aziendale e mediatico che però evitava il più possibile il conflitto sociale. È semmai un misto di tutte queste cose, più altre ancora. Il che ne fa un fenomeno diverso e probabilmente - almeno per ora - più potente.
Prima lo si capisce, credo, prima si elabora un progetto politico e culturale alternativo.» A. Giglioli, “Cos'è e cosa non è Matteo Renzi”.
Prima lo si capisce? Ché, ancora non lo avete capito? Ché, solo capendolo riuscireste a elaborare un progetto politico e culturale alternativo? È Renzi adesso, Berlusconi prima e il resto delle personalità politiche che si sono alternate al comando della Repubblica italiana ad aver impedito tale elaborazione?
Vent'anni di Berlusconi non sono bastati per capire una semplice cosa (almeno credo): nonostante che, a seconda dei gusti, uno sia più merdaiolo di un altro, i vari Prìncipi che si alternano al comando sono soltanto pagliuzze che irritano il lume dell'intelletto in confronto alla trave che l'acceca: e la trave è credere che un'alternativa politica e culturale (io aggiungerei: economica e produttiva) sia impedita dal pre-potente di turno e dall'accolita di bravi che gli si mettono al servizio fornicando leggi una più scandalosa dell'altra.
Facciamo un esempio: chi ti piace Giglioli? Scegli uno a caso dei tuoi eroi preferiti, mettiamo un Alexis Tsipras italiano, credi che costui sarebbe capace di mandare affanculo Draghi e la Lagarde?
Io credo che all'interno di questa faccenda che chiamiamo democrazie occidentali mature, l'alternativa, ogni alternativa (la democrazia dell'alternanza), o sta dentro i parametri del sistema economico e produttivo nel quale si trova ad operare - e allora non è un'alternativa - oppure, se non ci sta, di alternativa non si tratta, bensì qualcosa di diverso che mi viene da starnutire solo a pensare di farne parola.
2 commenti:
«La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va», cantava il mio amato Giorgio.
Lorenzo, il tuo commento è Off Topic.
Rispondo solo riguardo al senso del Ventennio berlusconiano: con «Vent'anni di B.» non intendo dire che l'ex Cavaliere ha governato vent'anni, ma che per vent'anni è stato la pietra d'inciampo sulla quale alcuni (non io) sperare, e sulla quale altri (io tra questi, a torto) disperare. Mi spiego meglio: per un lungo periodo ho creduto fermamente - ripeto: a torto - che Berlusconi era l'ostacolo che impediva all'Italia di diventare un paese migliore, ossia una repubblica che consentisse il pieno svolgimento dei principi costituzionali.
Non è così e il mio post era solo scritto nell'auspicio al che io non ripeta lo stesso errore di valutazione con Renzi (che mi sta pure anche più antipatico di B.).
Lorenzo, io tengo un blog per giocare a battimuro,non a tennis. Pigliati la ragione che vuoi, che desideri, per me le ragioni sono come le brioche erano per Maria Antonietta (temo la ghigliottina non a caso).
Ripeto: le tue ragioni sono fuori tema riguardo al tema del post. Non mi frega un cazzo di Renzi, non difendo il Pd - anche se un tempo ho sostenuto e ho votato tale partito (questo sino al febbraio 2013), e non difendo neanche l'esperienza dell'Ulivo o dell'Unione (e se vuoi che all'elenco aggiunga, nell'ordine: Prodi, D'Alema, Amato, Prodi bis e poi anche Monti e Letta pure, li aggiungo, a iosa).
Quello che ho scritto è un'altra cosa che non mi va di spiegare perché è scritta là.
E adesso basta, non aggiungo una virgola, mi sono rotto i topic.
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