martedì 19 maggio 2015

Un filo significante

Camminare lungo una banchina che costeggia i binari di una ferrovia provinciale, osservando a ogni palo della rete elettrica il teschio bianco su sfondo nero che avvisa: «Chi tocca i fili muore». Aver voglia di toccarli, col cazzo. Morire nella ripetizione. I fili, plurale. E appunto: se tocco un filo solo, singolare, muoio? Chiederò ai balestrucci. 
Mi manca il mare, tutta quella quantità d'acqua davanti in movimento. Mi servirebbe per diluire quella serie di pensieri nefasti che inducono gli intellettuali in tentazione. Una cosa porca, tipo: due fette di salame sugli occhi. Salame Milano. Sapeste come, dal primo maggio, sto pregustando il fatto di perdermi l'Expo. Una goduria, quasi più che perdersi un Giubileo. Io sono uno dei più grandi perditori di eventi dell'Occidente. I concerti allo stadio, le partite di calcio, i saloni, le fiere, i festival: non c'è cosa che io non abbia perso. Ogni lasciata, una goduta ritrovata. Purtroppo, devo ammettere a mio disdoro, queste perdite non hanno determinato, al contempo, grandi guadagni, a parte i guadagni dello spirito. Per farsene una sega. E appunto.
Balzac, da qualche parte, scrisse: «È impossibile schiacciare le persone insignificanti, si appiattiscono troppo sotto il piede». Infatti è più bello cercare di schiacciare i significanti, come faccio io ora, qui.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

ah il mare, quanto mi manca
col cazzo di tempo previsto non so se lo rivedrò a breve. a me piace anche con il brutto, ma devo tener conto anche di altri.
volevo farmi raccontare da un tizio cos'ha visto all'expo. col cavolo, mi ha detto che ci devo andare. mi ha solo detto che il padiglione migliore è quello francese. non avevo dubbi, i cugini ci sanno fare. a proposito, sabato ho ospiti truppe lorenesi: parlano un quasi italiano con rotacismo.

robxyz ha detto...

"due fette di salame sugli occhi. Salame Milano. Sapeste come, dal primo maggio, sto pregustando il fatto di perdermi l'Expo"
No dico, ma queste frasi non sono forse esaltanti come il crescendo di un assolo di chitarra fatto con i controcazzi?
Esco di nuovo dal silenzio (ammirato) con cui ti leggo abitualmente per gli applausi meritatissimi, Luca. E' come youporn per maniaci dello scritto intelligente :-)

Luca Massaro ha detto...

Grazie di cuore, Robxyz.