Per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica circa i sacrifici ad essa imposti, il modo migliore è aprire un tavolo (aprire un tavolo? È un'espressione che mi richiama i banchetti estivi, quando si aprono tavoli componibili da giardino) di trattativa su temi a carattere bioetico e sui diritti civili. Esempio: se domani Monti tornasse dall'Annunziata ad annunziare («annunciazione, annunciazione»), che il governo proporrà al Parlamento di
- modificare la legge sulla fecondazione artificiale;
- riconoscere anche alle coppie omosessuali il diritto al matrimonio e all'affidamento di figli;
- rendere più veloce e meno onerosa - da un punto di vista legale - la pratica del divorzio (pur tutelando gli imprescindibili diritti di ciascun coniuge e della eventuale prole);
- elaborare una legge sul fine-vita che tenga conto delle istanze della corte di cassazione in seguito alla vicenda di Eluana Englaro (e in memoria di Piergiorgio Welby);
- liberalizzare le droghe “leggere”;
- fare una serie riforma della carcerazione preventiva;
- altro (spazio nei commenti).
Certo, considerando com'è composta l'attuale compagine governativa, non ci si può attendere nemmeno un pensierino su certi argomenti. Eppure basterebbe che il presidente del consiglio e i suoi ministri, visto che quasi tutti si dicono cattolici-liberali, dessero maggior peso al secondo termine del loro orientamento politico.
Mi rendo altresì conto che, tali riforme, non produrrebbero alcun effettivo abbassamento del debito pubblico - e chi s'è visto allungare i tempi per andare in pensione non si rallegrerà.
Ma sono, di contro, fermamente convinto che queste riforme non aumenterebbero in nessun modo la spesa pubblica: anzi, con certe riforme si avrebbe, senz'altro, un piccolo ritorno finanziario (penso a tutte le coppie che, per avere un figlio, sono ricorse a cliniche di altri paesi europei). E soprattutto si avrebbe la sensazione che, pur essendo questo governo «un comitato d'affari che amministra gli interessi della classe borghese», venga reso alla parola liberale il suo significato più appropriato, ovverosia quello che consente a tutti i cittadini, senza distinzioni di sesso, di razza e di condizione sociale, di poter accedere a dei diritti che finora si possono solo “comprare” o pagandosi un viaggio all'estero o un buon avvocato.
2 commenti:
A volte la tua innocenza mi commuove :-D
mia cara, io ci provo a "suggerire"; sono loro che non mi vogliono ascoltare ;-)
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