Mentre Monti viaggia in Lancia, ma Lancia oramai vecchiotte, la Fiat, invece di rifare una Lancia che riesca a contrastare il dominio delle Audi, pensa di incentivare a lungo termine chi, gli operai? i clienti? No, incentiva i topi manager certamente subordinando l'incentivo alle performance individuali che costoro dovranno raggiungere riuscendo a vendere (e che altro sennò?) gli autoveicoli che la Fiat produce.
È giusto trattare bene i quadri se questi riusciranno nel loro scopo. Ma è necessario così tanto?
Inoltre, se uno guarda al successo incontrastato dell'Audi, viene da pensare: ma come mai non incentivarono massicciamente Walter Da Silva, uno dei più brillanti e geniali designer italiani, nato in casa Fiat, arrivato ai vertici della stessa restituendo dignità alla Alfa Romeo, e poi fatto partire, nel 1999, verso casa Volkswagen e dove adesso è il Capo del Centro Stile supervisionando tutti i modelli dei 7 marchi del Gruppo automobilistico tedesco?
Per lui non ci furono incentivi all'epoca. Come non ce ne furono per Ghidella, e - obiettivamente - se uno lascia partire i vari Steve Jobs del settore, hai voglia a fare marketing...
1 commento:
una politica proprio sbagliata...bah
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