«I filosofi hanno soltanto diversamente interpretato il mondo ma si tratta di trasformarlo».Karl Marx, Undicesima Tesi su Feuerbach, 1845
Come per i filosofi, lo stesso vale per i blogger.
Trasformare il mondo, scuotere la storia.
Prima di trasformare qualcosa, bisogna essere in grado di:
a) sapere cosa trasformare;
b) essere in grado di trasformarlo;
c) avere un'idea precisa di quello che verrà a trasformazione avvenuta.
Ma per agire bene conta soprattutto la consapevolezza. Il sapere che fare, dopo aver scandagliato molteplici risoluzioni. E poi, oltre al sapere, essere convinti della necessità di quel che sarà intrapreso.
Per agire contano molto la rabbia e il bisogno
Ma quando è dettata dalla rabbia e/o dal bisogno, la rivoluzione non viene bene.
Quando è vissuta come un secondo lavoro, la rivoluzione viene peggio (vedi gli ultimi comunisti combattenti uccisori di giuslavoristi indifesi).
Insomma, i porci dei neoliberisti non ci hanno rotto il culo abbastanza. Preferiamo le incertezze di questo sistema da figli di puttana (il capitalismo) che ci strappa, a poco a poco, i nostri peli del culo a batuffoli, che le certezze del Sol dell'avvenire. Come mai? Tutta colpa del socialismo reale, dei bolscevichi, e via discorrendo? Cos'è che impedisce alle nostre menti di immaginare una rivoluzione possibile?
Il nostro corpo, in primis, così disabituato alla rivoluzione. Il nostro corpo, così bisognoso di attenzione. Questa trappola che ci troviamo addosso anche a rivoluzione compiuta. Il corpo (imperfetto corpo) come trappola dei desideri.
E allora? Non so, allora non so. Continuo a fare l'ermeneuta.
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