domenica 12 febbraio 2012

Un fiume amaro

Là dove tende ogni nostro partire
Siamo tornati: a Quel-che-è-desolato;
Una brancata di terra in un cavo
Di mani vuoto.

Giorgos Seferis, 1936*

«Mussolini e Hitler non ci sono ancora per il semplice motivo che non è più necessario, o non lo è ancora, ricorrere a quelle forme truci di totalitarismo. Non servono le folle nelle piazze quando bastano strumenti potenti e intossicanti per occultare un genocidio, oppure un trasferimento di fondi per decidere la politica sociale ed economica di un paese. Il nuovo fascismo è già tra noi, è nel dispotismo mondiale dell’economia. Le consorterie politiche sovrannazionali e locali, con la loro politica di tagli e di forte pressione sul lavoro, ne rappresentano l’istanza.»

Nello stesso momento in cui pensavo agli avvenimenti che accadono ora in Grecia, che frugavo tra i classici e i moderni alla ricerca di parole per dire che no, non possono tornare i colonnelli, ecco che Olympe, pochi minuti fa, pubblica quanto sopra riportato tra virgolette.
Ma ammettiamo per assurdo che la folla riesca a sfondare la cintura di sicurezza del Parlamento greco; ammettiamo poi, ancora più assurdamente, che la manovalanza poliziesca si schieri dalla parte degli oppositori... Ah, ma anche Atene ha il suo daffare coi black bloc e dunque non potrà accadere - come non detto.
Comunque sia, il fatto stesso che difficilmente torneranno i colonnelli, è già di per sé un progresso. Un fascismo morbido, senza olio di ricino, senza manganellate e prigione ingiustificate, e nessuna musica proibita.


*Versione di Guido Ceronetti, Come un talismano, Adelphi, Milano 1986

6 commenti:

giovanni ha detto...

Non vedo proprio l'analogia tra il fascismo e quello che sta succedendo ora. Da una parte una forza nazionalista e nazionalizzatrice dell'economia, dall'altra chi sta abbattendo la struttura statale in ogni componente per metterla al servizio di un'economia privata.

Olympe de Gouges ha detto...

prova, caro luca, a immaginare di essere tra quei 15mila dipendenti pubblici che lascieranno a casa in grecia e vedri che non è poi così soft

@ giovanni: non è il titolo di proprietà che cambia i modi d'essere di questo sistema, altrimenti basterebbe un decreto per passare da uno all'altro

giovanni ha detto...

Olympe: non capisco (ho letto anche il tuo post) se ti riferisca all'assenza di democrazia nel paragone che fai. Anche in questo caso mi riesce difficile riconoscere la sovrapponibilità di due fenomeni che sono agli antipodi nelle premesse e nella realizzazione. Continuando a chiamare fascista tutto quello che ci sembra, e sicuramente lo è, merda finiremo per dire che il pupo ha riempito il pannolino di fascismo.

Olympe de Gouges ha detto...

avevo postato un commento che non vedo più

Luca Massaro ha detto...

era, Olympe, per caso quello che hai scritto nel post successivo, e cioè:
«“Questo risultato del massimo sviluppo della produzione capitalistica è un momento necessario di transizione per la ritrasformazione del capitale in proprietà dei produttori, non più come proprietà privata di singoli produttori, ma come proprietà di essi in quanto associati, come proprietà sociale immediata. E inoltre è momento di transizione per la trasformazione di tutte le funzioni, che nel processo di riproduzione sono ancora connesse con la proprietà del capitale, in funzioni dei produttori associati, in funzioni sociali”.

Ancora:
“Questo significa la soppressione del modo di produzione capitalistico, nell’ambito dello stesso modo di produzione capitalistico, quindi è una contraddizione che si distrugge da se stessa, che prima facie si presenta come momento di semplice transizione verso una nuova forma di
produzione. Essa si presenta come tale anche all’apparenza. In certe sfere stabilisce il monopolio e
richiede quindi l’intervento dello Stato. Ricostituisce una nuova aristocrazia finanziaria, una nuova
categoria di parassiti nella forma di escogitatori di progetti, di fondatori e di direttori che sono tali solo di nome; tutto un sistema di frodi e di imbrogli che ha per oggetto la fondazione di società,
l’emissione e il commercio di azioni. E’ produzione privata senza il controllo della proprietà
privata”.»
?

Olympe de Gouges ha detto...

sì, grazie