martedì 20 ottobre 2015

Il vero è un momento del falso

Guy Debor, La società dello spettacolo, Parigi 1967, (traduzione italiana 1974, volume di editore senza nome - davvero! - trovato in un vecchio fondo di biblioteca comunale).

Uscirne. Da questa società spettacolare.
Da quale porta, in vita rimanendo? Monasteri, monadi? 
Sono un mona.
Lo sapevo.
Da un punto di vista del peso politico, dello spettacolo (non solo letterario), a Erri De Luca conveniva essere condannato.
Forse ne avrebbero giovato anche i no-Tav.
Pensa il clamore internazionale sulla eventuale sentenza di condanna.
Di sicuro, candidatura ufficiale a nobel.
Immagina: Bernard-Henri Lévy che imbocca trafelato il Tunnel del Monte Bianco a bordo di una Lexus ibrida, arriva a Torino e si toglie la camicia davanti al tribunale.
Vive la libérté!
In una società dalle cosiddette radici cristiane i martiri o sono condannati o non sono.
I giudici queste cose le sanno. Sanno, cioè, che è preferibile vittimizzare anonimi invisibili e non spendibili (come causa, essendo cause perse), anziché nomi visibilissimi, nomi spettacolari.
Sarò stringente: sono contento che Erri De Luca non sia stato condannato anche perché, in virtù dello stare decisis, qualora in quanto blogger dicessi pubblicamente che è legittimo e necessario sabotare opere pubbliche tipo la Tav, gli inquirenti non mi rompano i coglioni e vadano affanculo camminando saranno pregati di andare a inquisire da un'altra parte e non disturbarmi.

9 commenti:

luigi castaldi ha detto...

Sbagliato: tu sarai condannato. Perché non sei Erri De Luca.

Marino Voglio ha detto...

guardate tutti troppa televisione. ho appena finito di azzuffarmi con una prefica del "ragionevole dubbio", vengo qua e... hihihi, stai deciso...

(per curiosità: tu a un ipotetico referendum voteresti "traghetto" o "siluro"?)

Luca Massaro ha detto...

Dici che neanche un Cortellazzo (a serramanico) potrebbe aiutarmi in tribunale?

Luca Massaro ha detto...

Ancora non mi sono consultato con Caronte.

robxyz ha detto...

Sarebbe il particolare di Bernard-Henri Lévy sulla Lexus ibrida (sei un fottuto genio! :-) ) a fare la differenza: nel tuo caso, hai pensato a chi potrebbe presentarsi descamisado? Qualcuno tipo Aranzulla su Panda a metano? :-)

Olympe de Gouges ha detto...

Luigi mi ha tolto il commento, e del resto è quello che già in privato ti scrissi a suo tempo
anche Erri è capitano nella sua vasca da bagno: avrebbe dovuto avere il coraggio e prendere posizione nettamente, ossia rivendicare gli atti compiuti da altri. avrebbe dovuto mostrarsi meno ipocrita dei suoi giudici. perciò non ho commentato la sua assoluzione che sul piano umano non può che rallegrarmi.
a me quel coraggio non mancherebbe, sicuramente, solo avessi abbastanza illusioni sulla sua efficacia. e credo che tutto sommato le illusioni siano venute a mancare anche a Erri, al quale è rimasto solo il ruolo.

lozittito ha detto...

Debord, ribaltando il motto hegeliano, illumina la nostra realtà che , per così dire, nega a prescindere la verità, cioè l'umanità. Ma non bastano le parole per rimettere sui piedi una realtà capovolta, se si coltivano di queste illusioni poi ci si ficca un fucile in bocca come il francese, di conseguenza De Luca non mi va nè di leggerlo nè di condannarlo

Olympe de Gouges ha detto...

il francese s'è sparato (ma non in bocca) a causa di una nevrite particolarmente acuta, e dunque non a causa delle sue illusioni

lozittito ha detto...

spero si sia capito, buone le precisazioni, che il messaggio era: non ho acredine per il ruolo che giocano gli intellettuali nella legittimazione dello status quo, compresa quella non piccola parte (ancora eredità dei partiti stalinisti novecenteschi) che vede rivoluzioni ovunque. la mia personale politica è: non occuparsene