«Tanto lo so poi come vanno a finire certe cose.»
Hai
ragione, lo sai.
Io, invece, non so se lo so, ma cerco di immaginarlo. Due corpi che, presi da un reciproco desiderio di conoscersi, si danno, si dannano, si intrecciano, dipendono per un
certo frangente l'uno dall'altro e viceversa e poi si rendono, si
riprendono, si slacciano, tornano alla propria indipendenza, allo
specchio, a quella vaga, gratificante sensazione di esser stati
all'altezza, di essere esistiti, di aver tratto, in breve lasso di
tempo, quanto più nettare possibile dalla vita, oppure presi da una graffiante delusione per aver perso tempo, per aver – non si sa bene contro chi o che cosa – peccato, verso se stessi, sicuramente.
Quindi, hai ragione:
Quindi, hai ragione:
«Tanto lo sappiamo poi come vanno a finire certe cose.»
Sì,
nella spazzatura.
Tuttavia
– sappilo – noi, se siamo qui, e ci guardiamo negli occhi, è
perché abbiamo imparato a riciclare certe cose. Certe cose non
possono finire sotterra, dimenticate, impoverite, come l'uranio.
Certe cose arricchiscono la vita, infondono in essa quella sorta di
radiazioni che danno, per un attimo, l'impressione di mantenersi eterni.
Perché, sii sincera, quale cosa è maggiormente piena di vita di due persone
che si guardano nel profondo intuendo una sorta di naturale intesa
che sospende lo scorrere del tempo e che anzi lo moltiplica?
Pensa
al contrario, pensa a quando invece non riusciamo a guardare negli
occhi l'altro, quando lo fuggiamo e ce ne allontaniamo come fosse un
semplice suppellettile di contorno al proprio vivere. Conosci una maniera peggiore di disperdere tempo oltre a quella di aver a che fare con
persone che non riesci a guardare negli occhi? Tempo sprecato, devi
ammetterlo. Tempo da discarica, non riciclabile.
Cosa,
questa, che non posso dire di noi. Nemmeno tu puoi dirlo. Non mi credi? Sbagli. Se
fosse stato tempo perso, non sarei qui a pensarti, adesso, a ripensare al modo con il quale ci siamo guardati nonostante fossimo – senti come parlo al passato – due sconosciuti.
Tranquilla: non do affatto per scontato che anche tu faccia lo stesso, ora, impegnata come sei a buttare via cose nella spazzatura. Ma tutto potrai gettare tranne quei dieci minuti interminabili in cui ci siamo guardati, il nostro guardarsi negli occhi rimasto nello scaffale, inconsumato.
Tranquilla: non do affatto per scontato che anche tu faccia lo stesso, ora, impegnata come sei a buttare via cose nella spazzatura. Ma tutto potrai gettare tranne quei dieci minuti interminabili in cui ci siamo guardati, il nostro guardarsi negli occhi rimasto nello scaffale, inconsumato.
2 commenti:
Luca, accidenti se sai come si scrive. Che gusto leggerti, ogni tanto devo rompere il silenzio per fartelo sapere. Complimenti, come sempre.
Troppo buono. :-)
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