Poi si può parlare delle buche nell'asfalto, della riforma costituzionale, degli scarichi delle Volkswagen, di tutto. Ma se in questo "tutto" manca lo sguardo verso la cima dell'Olimpo, manca tutto.
Una volta i mortali avevano un rapporto cogli immortali: li nominavano, li pregavano, a essi si raccomandavano e sottomettevano apertamente. E la mediazione tra cielo e terra operata dai chierici funzionava. Adesso, invece, i mortali fanno finta che gli dèi non esistano, che siamo tutti uguali di fronte alla legge, tutti sovrani. Sovrani.
I chierici, d'altro canto, sono diventati soltanto dei parafulmini al servizio degli Invisibili, degli Innominabili, di Entità astratte che rifiutano le preghiere dei mortali e restano pure insensibili dinnanzi ai loro atti di devozione e ai sacrifici.
Stare in alto o in basso è tutta una questione di natura: in cima arrivano e stanno esclusivamente i meritevoli e i predestinati.
Facciamogli un applauso.
2 commenti:
Vedere questo esclusivamente come un'ingiustizia è un'operazione scorretta, il reddito di chi è più in basso potrebbe esistere grazie all'iniziativa di qualcuno più ricco (probabilmente un figlio di puttana). La mobilità sociale, per quanto scarsa, è superiore al passato e a altre forme di organizzazione della società: tra i più ricchi ci sono individui i cui genitori occupavano posizioni più basse e parecchi non occidentali, così affrontiamo anche il mantra dell'occidente cattivo che in ambito anti capitalista è sempre presente.
Io non vedo né parzialmente, né esclusivamente questo come una questione di ingiustizia, di moralità, di Occidente e di Oriente, di ricchezza e povertà. Mi ripeto: vedo che tutto "questo" è tranquillamente considerato come una naturale condizione da non poter criticare, come lo stato dell'aria.
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