Alfred Eisenstaedt, Children at a Puppet Theater, Paris, 1963 |
Segnalare il restyling del blog di Federica Sgaggio, in particolare mediante questo suo notevole post, mi offre l'occasione di un pensierino mio marginale sull'azione tecnico-politica del governo Monti.
Tra poco, il 16 c.m. mi pare, il suddetto governo compirà un anno: auguri un cazzo, va bene, però un anno fa lo salutai con un certo sollievo, soprattutto perché succedeva a colui che, pare dalle foto (1, 2), abbia allargato il proprio girovita (ha abusato col filetto di porco?).
Finalmente una persona “seria” al posto del “buffone”, e poi bisognava salvare l'Italia dalla febbre dello spread. Cosicché, l'azione del nuovo governo venne presa, da quasi tutti, come una medicina indispensabile; detto fatto: riforma delle pensioni e ritorno della tassazione sugli immobili (tranne quelli del Vaticano, beninteso) - tassazione sulla casa che quei beccamorti pdl-lega tolsero per propaganda ma provocando un enorme voragine nelle casse dello Stato.
Tali provvedimenti vennero salutati in Europa e nel mondo (dai mercati finanziari) come la prova che l'Italia faceva sul serio e che di Monti c'era da fidarsi. Compiuto questo, il governo ha tirato a campare dando prova di molto indecisionismo: da una parte il riemergere delle divisioni tra i partiti che lo sostengono, dall'altra il “forte” contrasto delle categorie che, di volta in volta, venivano interessate da una possibile riforma (tassisti, farmacisti, giornalisti, insegnanti, ecc.). Se questo è accaduto (e da una parte è un bene sia accaduto, vale a dire che il governo abbia fatto e faccia “marce indietro”) è perché ha presentato provvedimenti alla spicciolata, consentendo a ogni categoria una levata di scudi: infatti, quando è stato il momento di trapanare decine di milioni di cittadini con la riforma delle pensioni e altrettanti con la reintroduzione della tassazione degli immobili, nessuno ha fatto pio: s'è preso in culo e amen, con molto senso di responsabilità, anche per far contento il nostro acuto presidente della repubblica, abile scacchista politico. In altri termini: da un punto di vista filogovernativo, a Monti conveniva presentare tutti i provvedimenti di legge nello stesso momento, avendo l'accortezza di non limitarsi soltanto al ministro Fornero come prefica, ma far piangere anche tutti gli altri, lui e Grilli in testa, a dirotto.
Ora che ho concluso il mio pensierino vado a scaldare la padella antiaderente per cuocermi una bella braciola di groppa di vitellone adulto, credo chianino, a olio e, se non è tenera, domani la riporto al macellaio. Sociale.
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